Sono tre i filoni dei progetti presentati dall’Adsp dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale (Ancona) per concorrere al bando Green Ports 2021 del Ministero della Transizione ecologica, destinato agli interventi di sostenibilità ambientale nei porti e collegato al Piano nazionale di resistenza e resilienza.
I tre filoni sono energia verde, zero emissioni e smart grid per il rafforzamento delle reti di distribuzione dell’energia elettrica e 14 i progetti per un investimento di 35,9 milioni.
Le proposte dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale riguardano i temi di energia verde per la produzione di energia da fonti rinnovabili tramite impianti fotovoltaici; smart grid per il rafforzamento delle reti di distribuzione dell’energia elettrica nei porti del sistema portuale; zero emissioni per la mitigazione e l’abbattimento delle emissioni con interventi che vanno dalla completa sostituzione del parco mezzi dell’Adsp, con veicoli solo elettrici, alla realizzazione degli impianti necessari a consentire l’alimentazione elettrica delle gru semoventi, sino alla riqualificazione energetica degli edifici.
Alle risorse Green Ports del Pnrr, si affiancheranno gli 11 milioni di euro già assegnati ad agosto al Mare Adriatico centrale del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili per la realizzazione degli interventi di cold ironing nel sistema portuale.
“L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale continua ad affrontare con determinazione le sfide poste dalla straordinaria opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza – afferma l’Ammiraglio Giovanni Pettorino, Commissario straordinario dell’Adsp -. Uno strumento economico che sta dando un’importante accelerazione ai progetti di sviluppo infrastrutturale degli scali. La presentazione di 14 proposte progettuali in 63 giorni dimostra anche il valore della convenzione firmata a settembre scorso con Sogesid, società in house del Ministero della Transizione ecologica, per il supporto nella realizzazione di nuove infrastrutture portuali, attività di bonifica e riqualificazione ambientale. Fondamentale anche l’apporto dell’Università politecnica delle Marche. La capacità istituzionale di coordinamento e collaborazione si conferma un valore aggiunto per raggiungere i traguardi del Pnrr nelle ristrette tempistiche previste. Attendiamo ora l’esito del bando e i fondi che potranno essere assegnati all’ente”.