LA SPEZIA – Ha avuto larga eco sulla stampa specializzata la notizia del terzo Fast Corridor attivato da Medlog tra il Porto della Spezia (La Spezia Container Terminal-Contship) e il terminal merci di Marzaglia a Modena di Terminali Italia (Rfi).
Notizia rilevante d’altronde per l’evoluzione della applicazione della digitalizzazione logistica che continua ad accorciare i tempi di movimentazione delle merci sempre meno costretti ad attese antieconomiche.
In concreto il Fast Corridor ha lo scopo di trasferire immediatamente i container in arrivo nel Porto della Spezia, che vanta la più alta percentuale (oltre il 30 per cento) in Italia (insieme a Trieste) del traffico merci su rotaia, al Centro logistico emiliano.
Dietro a Medlog (Gruppo MSC), impegnato anche nella trazione ferroviaria tramite Medway, c’è, come si fa notare, Circle, società sviluppatrice di Milos, una suite che serve proprio a gestire e ottimizzare i flussi interna alla filiera logistica, con soluzioni pratiche in particolare per ciò che attiene al momento doganale.
Ha confermato un entusiasta Federico Pittaluga, Amministratore Delegato di Medlog: “Con il Fast Corridor sono abbattuti i tempi di sosta portuale, con i relativi costi, ed efficientate le tempistiche di consegna della merce. Un valore aggiunto per tutta la filiera che tra le altre contribuisce in concreto allo sviluppo dello shift su ferro nel pieno rispetto dei target europei di mobilità sostenibile”.
E Giuseppe Acquaro, Amministratore Delegato di Terminali Italia ha colto l’occasione per indicare come “obiettivo societario di «estendere i Fast Corridor ferroviari anche ad altri terminal del nostro network e verso altri porti, in modo da favorire lo shift modale strada-ferrovia sulle medie-lunghe percorrenze, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”.
Nella foto l’amministratore delegato di Lsct Contship Alfredo Scalisi con un team del personale del terminal