L’Agorà 2021 di Confetra su “Logistica e economia reale, binomio su cui ricostruire il Paese”

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Il 16 novembre si avvicina per il ritorno di Agorà Confetra che quest’anno si confronterà su  “Dal PNRR al futuro – Le Transizioni green e digital – Le sfide della Logistica Italiana”.  L’Assemblea Pubblica Annuale sarà di nuovo in presenza: è la “Piazza” simbolica di Confetra, quarta edizione, dove si svolge l’analisi, il confronto, la riflessione, e la proposta. Ecco la presentazione di Agorà 2021 da parte del Presidente di Confetra.

Intervento

di Guido Nicolini

Il PNRR, recentemente definitivamente approvato in sede Ecofin, è giunto ai nastri di partenza. 61 miliardi di euro sono destinati ad investimenti in infrastrutture, mobilità sostenibile, trasporti, logistica: oltre il 25% dell’intera dotazione economica del NGEU Italia.
Risorse e riforme che si spalmano trasversalmente su 4 delle 6 Missioni che compongono il Piano Nazionale, e già questa è una notizia. Anzi, una doppia notizia: al nostro Settore è riconosciuto un ruolo assolutamente centrale per la ripartenza del Paese, ed una funzione trasversale a supporto dell’intero sistema economico nazionale. E’ la prima volta nella storia recente del Paese, ed è un risultato nulla a fatto scontato.

Quante volte l’abbiamo detto in questi anni: la logistica rappresenta una industry assolutamente particolare, una commodity strumentale all’intero tessuto produttivo nazionale, il sistema circolatorio dell’economia reale. Senza una logistica efficiente e competitiva, non potranno mai esserci consumi, investimenti e produzione industriale efficienti e competitivi.

Quindi, logistica ed industria produttrice vanno ripensate insieme, come i due asset coerenti di un modello di sviluppo unitario e complessivo. Ne va del futuro del Paese, della sua capacità di presidiare con protagonismo i mercati globali. Resilienza, Digital Trasformation, Green Transition, Economia delle Connessioni: il momento è ora. Siamo di fronte ad un bivio: imboccare la via dello sviluppo che sposta le statistiche, e che ci consenta di archiviare definitivamente le tante diseconomie strutturali che tarpano le ali al Paese da oltre 30 anni, oppure vivacchiare sperando di recuperare – più o meno – rispetto al 2019 ed al pre – Covid.

La vulnerabilità delle catena del valore e degli approvvigionamenti globali è ormai tema di dibattito pubblico, basti leggere le conclusioni dell’ultimo G7 in Cornovaglia. Il blocco di Suez per 10 giorni ha mandato il mondo in tilt. Ciò che oggi sta succedendo con l’impennata dei costi dell’elio, e quindi dei microchip, e che ha prodotto un grave rallentamento della produzione globale di automotive, domani potrebbe accadere con le terre rare ed impattare sulla produzione di smart phone, computer, elettrodomestici. Risorse naturali – produzione – distribuzione: prima e dopo ogni anello di questa catena c’è il trasporto e la logistica a cucire fasi, momenti, passaggi.

Ecco la sfida: accompagnare il processo di ricostruzione economica del Paese ripartendo da un binomio, logistica – economia reale – troppo spesso in Italia dimenticato.

 

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