Bruxelles – Mario Draghi, lasciando Bruxelles, ha commentato con tre parole – “E’ andata bene” l’accordo raggiunto sul gas dopo dodici ore di trattative e ora sul futuro prossimo energetico dell’ Italia (che paga costi energetici superiori agli altri Paesi) si può tirare un sospiro.
Con l’accordo dunque il mercato dell’energia cambia fisionomia: sono previsti acquisti comuni del gas, price cap e, forse, un nuovo Sure. Anche il bavaglio alla speculazione comincia a farsi sentire con il prezzo del gas che continua a scendere.
Certo, la cura dovrà avvenire come sono state definite a dosi controllate per salvaguardare l’unità dell’Unione europea e le istanze in ordine sparso dei ventisette Paesi.
In pratica la Commissione ha da ora il mandato per costruire una piattaforma aggregata e negoziare gli acquisti di gas. Ogni Paese sarà libero di aderire ma nella misura del 15% del volume totale degli stoccaggi in Europa l’adesione sarà obbligatoria.
La Commissione europea potrà via via decidere, anche se con il limite temporaneo, sul price cap alla borsa del gas ( Ttf) di Amsterdam senza mettere a rischio le forniture.
I primi commenti parlano dell’adozione del modello iberico, sostenuto dalla Francia ma non dalla Germania – per “preservare la competitività globale dell’Europa per mantenere il level playing field e l’integrità del mercato unico”.