La “tassa” sui container vuoti lasciati oltre il limite in porto aiuta ad attenuare la loro carenza sul mercato

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LA SPEZIA – Una insolita, lunga coda, questa mattina al varco portuale degli Stagnoni, di conducenti di camion davanti allo sportello per le pratiche relative ai container vuoti.

É la conseguenza di due esigenze, una ormai annosa e una recente.

Quella recente è l’applicazione di una “tassa” che grava sui container vuoti lasciati in deposito all’interno del porto oltre i termini consentiti dalla ordinanza del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale.

L’altra esigenza è la persistente mancanza di container, appunto vuoti, da utilizzare per il trasporto delle merci.

Le due esigenze parallele che hanno finito per sovrapporsi sono insomma la necessità di non gravare ulteriormente le aziende sui costi (sui quali il caro carburante è caduto come una mazzata) e la necessità di non tenere troppo tempo inutilizzati i container vuoti vista la carenza alla quale non riescono a sopperire le uniche quattro fabbriche che li producono, tutte cinesi.

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