La replica sui sensori veicoli Tir a Milano, Assotir: “Allora devono essere gli stessi per tutto il paese”

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Milano – La sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato quella del Tar Lombardia sull’obbligo dei sensori sui veicoli pesanti queste le prime reazioni del mondo dei trasporti.

Per Claudio Donati (nella foto), segretario generale di Assotir, una delle associazioni che aveva presentato il ricorso al Tar: questa decisione ha l’effetto di creare”un’ ulteriore incertezza tra gli operatori dei trasporti e, soprattutto, apre la strada a regolamentazioni a macchia di leopardo. Il rischio adesso è che ogni Comune d’Italia possa adottare iniziative autonome e scoordinate. E questo darebbe vita a una sorta di autarchia amministrativa”. Cioè per Donati “la sentenza dimostra come sia necessario un intervento del governo per dare una disciplina omogenea, valida su tutto il territorio nazionale. In questo senso, ci attiveremo presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti affinché il vuoto legislativo determinato che rischia di generare un caos ingestibile venga colmato al più presto”.

Gli fa eco Pietro Castelli, presidente di Assotir Lombardia: “Poco cambia per Milano, perché rimane l’obbligo di installazione dei sensori sui veicoli industriali entro il 31 dicembre prossimo, come stabilito dalla delibera comunale. Aggiungiamo che, nei tre mesi di sospensione della stessa delibera, fortunatamente, non si sono verificati incidenti di veicoli pesanti con il coinvolgimento di ciclisti. Certamente, si tratta di una casualità positiva, ma anche di un indizio su come affrontare il tema della sicurezza per tutti gli utenti delle strade delle grandi città”.

«Pensiamo che la nostra battaglia non solo non sia stata inutile, ma al contrario, sia stata fondamentale per porre all’attenzione delle istituzioni il tema della sicurezza di tutti gli utenti della strada. È stato sempre l’obiettivo del nostro ricorso: premesso che nessuno può usare la strada a scapito di altri, i sensori, ammesso che siano lo strumento più adeguato, devono essere gli stessi per tutto il paese. Per questo ribadiamo ancora una volta la necessità di un coinvolgimento effettivo di tutti gli attori della mobilità urbana, che è qualcosa di più complesso di una divisione tra buoni e cattivi”.

Fonte: Uomini e Trasporti

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