La logistica e i nuovi paradigmi culturali della formazione professionale dei giovani

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LA SPEZIA – Quali sono i nuovi paradigmi culturali alla base del lavoro e della formazione professionale dei giovani?

Per rispondere alla domanda il periodico mensile della Logistica “Euromerci” ha pubblicato sul tema un approfondimento di Federica Catani (nella foto), Direttore della Scuola Nazionale Trasporti e Logistica della Spezia, la Scuola che da oltre 30 anni cura la formazione e lo sviluppo delle risorse umane per la logistica e i trasporti.

E Federica Catani sviluppa il suo ragionamento partendo dal fatto che “ci troviamo in un’epoca di profondi cambiamenti, caratterizzata talvolta da un forte mismatch tra domanda e offerta di lavoro” per analizzare quella che è una certezza e cioè che “negli ultimi anni la cultura del lavoro da parte delle nuove generazioni ha vissuto una sorta di rivoluzione” ma avvertendo che “il nostro modello di società non può prescindere dal lavoro, dalla motivazione delle persone e dalle loro competenze”, per cui è quanto mai urgente prendere in seria considerazione il tema della “persona al lavoro” ma su scenari sociali e culturali profondamente cambiati.

Catani porta come esempio applicativo il fatto che appunto “negli ultimi anni, la rivoluzione culturale che ha investito la concezione del lavoro è diventato per la Scuola un tema di assoluta rilevanza, fino a rendere l’orientamento ai più giovani in cerca di occupazione parte integrante dei programmi formativi. Lo strumento dell’informazione capillare è dunque uno strumento fondamentale affinché siano comprese appieno “le potenzialità e le opportunità di un settore strategico non solo per il Sistema Paese, ma anche per lo sviluppo di una personale e soddisfacente carriera professionale”.

Bisogna far comprendere che la logistica non è solo movimento delle merci ma è anche movimento di informazione, tempo, risorse, per cui risulta importantissimo rafforzare questa consapevolezza nei giovani che sono alla ricerca della propria strada professionale. Si deve far comprendere che “il mondo dei trasporti offre opportunità di lavoro specializzato e qualificato, oltre che economicamente riconosciuto, ben oltre l’immaginario comune legato a un’occupazione puramente operativa”.

Ed è proprio in questa logica – spiega – che Scuola Nazionale Trasporti e Logistica concepisce i propri servizi di formazione “utilizzandoli non come strumento autoreferenziale, ma come strumento, progettuale e metodologico, a disposizione di un sistema complesso (costituito da imprese, parti sociali, stakeholders). Se, da una parte, risulta assolutamente superata una concezione di formazione legata a una logica meramente “erogativa” e a catalogo, dall’altra la Scuola sente l’urgenza di utilizzare la formazione rendendola strumento principe per attrarre e coinvolgere le nuove generazioni” offrendo formazione di qualità al servizio di un sistema “di qualità” e di aziende che investono su formazione continua, welfare, sistemi di gestione, sostenibilità, innovazione.

Tutti elementi che rappresentano sia motivo di “retention” per chi già lavora sia motivo di “attraction” per chi cerca occupazione.

E’ un sistema dunque che ha bisogno di essere scoperto e conosciuto e questo potrà avvenire attraverso la promozione di azioni integrate e congiunte tra tutti i “portatori di competenza” a cominciare dagli stessi giovani che, inseriti con successo nel mondo del lavoro, diventano i principali “ambasciatori” di questo messaggio.

Fonte: Euromerci – il Mensile della Logistica – https://www.euromerci.it/

 

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