Matteo Colaninno deputato di Italia Viva e membro della Commissione Politiche Europee ha presentato una interpellanza al Governo e segnatamente al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e al Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, per evidenziare la questione “dell’oligopolio delle compagnie container” ventilando la possibilità dell’esistenza, tra queste, di accordi anticoncorrenziali. Con lui hanno firmato l’interpellanza altri due deputati sempre di Italia Viva, Sara Moretto e Massimo Ungaro.
La finalità dell’interpellanza sta nella richiesta al Governo di promuovere presso l’Ue “un’attenta analisi sull’andamento dei mercati delle materie prime e dei noli, una verifica della regolamentazione europea in tema di alleanze marittime perché avvii “iniziative per introdurre misure di contrasto di attività speculative e/o oligopolistiche e anticoncorrenziali”.
Richiesta che i tre deputati di Italia Viva motivano con una serie di considerazioni come “l’aumento indiscriminato dei costi delle materie prime, l’allungamento dei tempi di consegna e i ritardi di diversi mesi su tutte le filiere produttive, alla cui origine ci sarebbero l’azione fortemente speculativa di alcuni operatori economico-finanziari, le politiche di de-stoccaggio, ma anche “situazioni fortemente oligopolistiche inerenti il settore dei più grandi operatori mondiali del trasporto su mare”.
Quanto alle difficoltà dei trasporti sono indicate come cause la speculazione, la “carenza di container” e il “notevole rincaro dei noli marittimi”, imputabili a “una situazione di oligopolio, nel quale tre imprese detengono il 45,3 per cento della flotta mercantile globale e appena dieci controllano l’80 per cento del mercato”.
Con la conseguenza che la “convergenza di strategie di offerta, in termini di cancellazione di rotte e di riduzione delle capacità complessive di carico, potrebbe configurarsi come un ‘cartello’ anticoncorrenziale”.
L’ultimo rilievo è sulle “strategie di integrazione verticale e il rafforzamento delle posizioni dominanti di tali imprese che, restringendo la concorrenza su tutta la filiera logistica, condizionano alla base la determinazione dei costi dei cicli produttivi”.