LA SPEZIA – Si è, finalmente, arrivati all’atteso incidente probatorio nel procedimento per accertare le eventuali responsabilità penali del crollo del ponte mobile della Darsena di Pagliari. Accadrà venerdì mattina.
Come è noto, il ponte, quella mattina dell’11 maggio del 2021 era stato alzato per far transitare un’imbarcazione, un’operazione consueta per la quale il ponte era stato costruito lungo Viale San Bartolomeo. Semaforo rosso, sbarre abbassate, via libera. Da undici anni, da quando era stato inaugurato, nel 2010, era una scena che si ripeteva ogni volta che una barca dovesse entrare nella Darsena o uscire in mare.
Fu così anche quella mattina, ma quando – l’ora, le 8,21, è stata impressa nelle cronache e nel fascicolo penale – il ponte si stava riabbassando la parte mobile è collassata, con il fragore sordo del metallo, girandosi su se stessa.
E così è rimasto da quel giorno con la circolazione deviata da quella che era stata pensata e realizzata come strada al servizio della Darsena Nautica, diventata invece la valvola sussidiaria di una strada da e per la città che altrimenti sarebbe stata, drammaticamente, senza alternative.
Il crollo improvviso non ha causato danni se non al ponte e agli operatori della Darsena che hanno dovuto arrangiarsi, nel limite nel quale potevano, per non perdere commesse e continuare a lavorare. Si era a maggio, cioè alle porte della bella stagione, che è andata comunque perduta. Come è andata perduta una parte consistente del lavoro.
La domanda, che richiama il finalmente iniziale, ora è: si riuscirà a non far perdere agli operatori della Darsena anche la seconda stagione?
E’ quello che si spera dopo quasi un anno e dopo l’incidente probatorio per il quale, e quindi per esigenze di contraddittorio tra accusa e difesa, il numero degli indagati, già consistente, è proprio recentemente salito, da ventitré a trentadue.