In attesa del waterfront, il Porto di Marina di Carrara corre verso i 5 milioni di tonnellate

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MARINA DI CARRARA – L’attività in crescita del Porto di Carrara era già evidente all’inizio dell’anno quando, in base ai dati, si prospettava il traguardo dei 5 milioni di tonnellate di merci movimentate.

Ebbene sia il progressivo di settembre ma soprattutto quello di ottobre hanno non solo confermato la costante crescita dello scalo in tutte le sue funzioni ma anche la conferma che l’obiettivo dei cinque milioni di tonnellate è sempre più vicino.

Tra gennaio e ottobre 2022 la movimentazione era già arrivata infatti a 4 milioni e 637.828 tonnellate sommando le attività dei tre terminalisti di merci varie soprattutto ma anche di container, Grendi, Mdc e F21 portuale, che hanno totalizzato sul periodo dell’anno precedente un aumento percentuale del 66,7 per cento, anche grazie alla piena operatività di Mdc, che ha anche proceduto a nuove assunzioni di giovani formati in un corso dedicato di operatore portuale polivalente, dalla Scuola Nazionale Trasporti e Logistica della Spezia che ha una sede distaccata nel Porto di Marina di Carrara.

Si sa che il Porto di Carrara è specializzato nella movimentazione delle merci varie e delle grandi infrastrutture (non solo più solo porto del marmo per il quale è diventato famoso nel mondo) ma anche il traffico container ha una sua quota parte nel successo dello scalo apuano con 84.364 teus movimentati nel periodo preso in considerazione.

Novità di quest’anno anche la ripresa della funzione crocieristica gestita dalla società Spezia&Carrara Cruise Terminal che ha portato in dote al Porto di Marina di Carrara e al territorio di Carrara 26.443 passeggeri grazie anche alla disponibilità dei terminalisti.

Ultima annotazione è doverosa farla sull’intermodalità sulla quale anche il Porto di Marina di Carrara punta molte carte, come più volte ribadito, dal direttore dello scalo Luca Perfetti. E i primi risultati, sempre riferiti al periodo gennaio-ottobre 2022 ci dicono che siamo di fronte ad una prima vera svolta. Sono stati infatti 110 i treni  movimentati (aumento del 111,5 per cento) e 1.947 i vagoni lavorati (aumento del 103,2 per cento).

Enzo Millepiedi

 

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