“Il nuovo nucleare per i cittadini e le imprese”: il ruolo dell’Italia dal Forum Ambrosetti
Tempo di lettura: 7 minuti Cernobbio – Edison, Ansaldo Nucleare e Teha Group hanno presentato al Forum Ambrosetti di Cernobbio lo studio “Il nuovo nucleare in Italia per i cittadini e le imprese: il ruolo per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività“. Al tema Ligurian Business Journal di Genova ha dedicato un’ampia sintesi che crediamo meriti di essere rilanciata per il suo valore nel segno di un progresso non ideologico ma pragmatico come si conviene se si vuole veramente il rilancio del nostro Paese. Questi i dati di base forniti da “un’analisi proprietaria ad hoc, Teha ha stimato il potenziale di sviluppo economico dell’Italia sulla base degli scenari di sviluppo europei e della previsione di coprire circa il 10% della domanda di elettricità italiana al 2050 con nuovo nucleare (fino a 6,8 GW in 20 impianti). Il modello analitico mostra che il nuovo nucleare può abilitare al 2050 un mercato potenziale fino a 46 miliardi di euro, con un valore aggiunto attivabile pari a 14,8 miliardi di euro. Considerando anche i benefici indiretti e indotti derivanti dallo sviluppo del nuovo nucleare in Italia, investire nel nuovo nucleare può abilitare dal 2030-35 al 2050 un potenziale impatto economico complessivo per il sistema-Paese di 50,3 miliardi di euro (pari a circa il 2,5% del Pil italiano del 2023) e generare 117.000 nuovi posti di lavoro. “Il nuovo nucleare non è soltanto una risorsa preziosa per raggiungere gli obbiettivi di transizione energetica al 2050, ma costituisce una vera e propria occasione di rilancio industriale per il Paese, contribuendo a massimizzare la competitività di tutto il sistema. Lo studio condotto dimostra i benefici attivabili dal nuovo nucleare, un settore strategico dove l’Italia ha l’occasione di essere protagonista, se da subito viene definito un piano industriale di medio-lungo periodo per garantire un futuro energetico stabile, sicuro e competitivo per il nostro Paese − ha detto Nicola Monti, amministratore delegato di Edison − Edison ha già mosso alcuni passi concreti per essere pronta, qualora si creassero le condizioni. Siamo parte della Piattaforma Nazionale per un nucleare sostenibile, voluta dal Mase, e attraverso la sottoscrizione di molteplici intese siamo impegnati con i nostri partner a sviluppare le competenze necessarie e a individuare le soluzioni appropriate per l’adozione delle nuove tecnologie nucleari a beneficio degli obiettivi di decarbonizzazione e di sostenibilità economica e sociale per il sistema-Paese». Il secondo capitolo è dedicato ai vantaggi del nuovo nucleare – In un contesto che vede un crescente fabbisogno di energia elettrica decarbonizzata, il nuovo nucleare si propone come soluzione chiave – in ottica complementare con le rinnovabili – per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, per il rafforzamento della sicurezza energetica del Paese e per la competitività del sistema-Paese. Si legge in Ligurian BJ: “Nello studio emerge come il nuovo nucleare sia in grado di garantire una fornitura programmabile, modulabile e a costo fisso, e agisca da “stabilizzatore sistemico”, abilitando una produzione elettrica decarbonizzata e tecnologicamente indipendente dall’estero, che offre all’Italia e all’Europa l’occasione strategica (se colta da subito) per raccogliersi intorno a un piano industriale e di sviluppo comune, capace di accrescere il proprio Pil. Design modulare semplificato, sicurezza rafforzata, capacità di combinare produzione elettrica, calore per usi industriali e idrogeno, flessibilità e limitato consumo idrico e di suolo sono alcune delle caratteristiche peculiari che rendono il nuovo nucleare – costituito da small modular reactor e advanced modular reactor – la soluzione ottimale per sostenere il percorso di decarbonizzazione. Essendo una tecnologia complementare alle rinnovabili, permette di ottimizzare i costi di sistema e assicurare un prezzo competitivo per i clienti finali, in particolare quelli energivori”. “Per l’Italia si riapre una nuova riflessione sul ruolo benefico che le nuove tecnologie nucleari disponibili o in via di sviluppo possono giocare nel mix energetico italiano, integrando le energie rinnovabili e assicurando la continuità e la sicurezza della fornitura elettrica − ha commentato Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare − con grande resilienza numerose aziende italiane, non solo il nostro Gruppo, hanno mantenuto e sviluppato capacità nel settore nucleare ed hanno ora l’opportunità di divenire protagoniste nello sviluppo del nuovo nucleare nel più ampio mercato europeo ed internazionale e supportare la fondamentale azione di informazione trasparente a tutti i livelli, per creare un ampio consenso sul quale fare affidamento per sviluppare un affidabile programma nazionale». Si passa poi a esaminare il contesto mondiale e gli scenari futuri – Lo sviluppo tecnologico del nuovo nucleare si inserisce in un contesto energetico in cui l’energia nucleare continua ad avere un ruolo cruciale e vive oggi una fase di espansione a livello mondiale, con 61 progetti di nuovi reattori in fase di costruzione. La produzione nucleare ha storicamente fornito una quota significativa dell’energia elettrica mondiale (in media 12,5% del totale negli ultimi 50 anni) e, sebbene l’Europa abbia ridotto la propria incidenza sul totale globale, l’energia nucleare resta oggi la 1° fonte di generazione elettrica in Unione Europea (22% del totale). Il nuovo nucleare conta attualmente, a livello globale, oltre 80 progetti in via di sviluppo. In un contesto di forte competizione internazionale, l’Europa sta adottando misure concrete per promuovere lo sviluppo del nuovo nucleare, che è stato infatti inserito tra le tecnologie chiave per la transizione nel Net Zero Industry Act. A marzo 2024 è stata inoltre lanciata l’European Industrial Alliance sugli Smr – a cui anche l’Italia ha aderito – che mira a promuovere un programma europeo comune e creare le migliori condizioni per la diffusione degli Smr in tutta l’Unione Europea. Lo Studio identifica le caratteristiche distintive che stanno alla base del cambio di paradigma abilitato del nuovo nucleare e che potranno trovare applicazione con il dispiegamento dei primi Smr già all’inizio del prossimo decennio. Si tratta nello specifico di: modularità che abilita una riduzione dei tempi di costruzione, migliore finanziabilità grazie ai minori costi finanziari e di capitale, sicurezza rafforzata grazie a sistemi di sicurezza passiva, flessibilità nella scelta del sito e limitato consumo idrico e del suolo, capacità di combinare la produzione elettrica con il calore per usi industriali e l’idrogeno e riduzione dei rifiuti nucleari prodotti. Non solo: il nuovo nucleare rappresenta una delle fonti energetiche più sicure ed