Rotterdam – L’anno 2021 si chiude per il Porto olandese di Rotterdam con un nuovo emblematico record: per la prima volta ha toccato i quindici milioni di Teus movimentati in poco meno di un anno.
Sì, in poco meno di un anno perché il 15milionesimo container era arrivato il 22 dicembre su una nave di Msc salutata, come si è visto nei video emozionanti che hanno rilanciato l’evento, dalle sirene di un’unità dell’Autorità portuale.
La probabilità di raggiungere era comunque già stata presa in considerazione a settembre quando si era arrivati a conteggiare un aumento del 7,8% per i container movimentati rispetto allo stesso periodo del 2020.
In quell’occasione, una decina di giorni fa, l’Autorità portuale aveva precisato anche che il numero di container movimentati è di un tasso di aumento maggiore del tonnellaggio relativo al loro contenuto, e questo perché aumentano i trasbordi di container vuoti e perché l’aumento dei noli sta escludendo dal trasporto in container alcune tipologie di merci, tra cui quelle più pesanti, che riduce il peso medio dei contenitori pieni.
Nonostante questo per la direttrice commerciale della Port of Rotterdam Authority, Emile Hoogsteden l’attuale congestione dei terminal container del porto ci sarà anche nel 2022 “perché la flotta internazionale di portacontainer e la capacità dei terminal non stanno crescendo a un ritmo commisurato alla domanda”.
Per questo ha aggiunto: “l’Autorità portuale continuerà a incoraggiare la digitalizzazione, la cooperazione e la condivisione dei dati per fornire una risposta migliore alla pressione globale sulla catena logistica”.
Il record di 15 milioni di contenitori movimentati è già in sé un numero impressionante, ma lo è ancora di più se lo paragoniamo alla movimentazione di container in tutti i porti italiani che si aggira ormai da anni, come ci ricorda spesso Giorgio Bucchioni, Presidente dell’Associazione Agenti Marittimi del Porto della Spezia, attorno ai 10 milioni di Teus. Risulta sempre impari la concorrenza con il porto olandese e in generale con i porti del Nord Europa anche se quella resta la via per conquistare comunque nuove quote di mercato garantendo che le merci sbarcate arrivino a destinazione dal Mediterraneo in tempi più veloci di quelli che scendono dagli scali che si affacciano sull’Atlantico.
E’ sempre questa la sfida come andava ripetendo sempre Angelo Ravano, il fondatore di Contship. E se Emile Hoogsteden incita a puntare sulla digitalizzazione e sulla condivisione dei dati perché il Porto di Rotterdam sia all’altezza della domanda è evidente che il sistema portuale italiano è chiamato a fare di più non solo sulle banchine ma nelle infrastrutture e nelle strutture della catena logistica.