Il Consiglio regionale ha approvato oggi il Piano triennale regionale 2023-2025 della pesca e dell’acquacoltura.

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Genova – Il Consiglio regionale, riunitosi sotto la presidenza di Gianmarco Medusei, ha approvato oggi all’unanimità il Piano triennale regionale 2023-2025 della pesca e dell’acquacoltura.

Il provvedimento, tenuto conto anche del parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali, rappresenta lo strumento di pianificazione regionale di riferimento e fissa gli obiettivi strategici specifici.

Il nuovo documento fa seguito al confronto con le associazioni, i portatori di interessi ai vari livelli e si ispira ai principi enunciati nei nuovi atti programmatori europei e nazionali, sulla base degli obiettivi della Politica Comune della Pesca e delle azioni previste nel nuovo fondo strutturale FEAMPA (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura); tanto da ricevere anche il plauso del mondo associativo per la capacità di rispecchiare in pieno le conoscenze e le realtà dei comparti della pesca professionale ed acquacoltura della Liguria.

I principali obiettivi del triennio – spiega il vice presidente con delega alla Pesca Alessandro Piana – mirano a dare nuovo impulso alle attività produttive legate a pesca e acquacoltura e a superare i limiti strutturali del settore.

Il piano è il seguito operativo di una approfondita analisi del settore a livello regionale, per sostenere l’evoluzione strutturale e organizzativa delle imprese dedite alla pesca e all’acquacoltura sulla base di criteri come la sostenibilità ambientale, economica e sociale, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, il mantenimento dell’alta qualità e della salubrità che caratterizza i prodotti liguri, l’innovazione e la sicurezza sul lavoro. Tra gli altri basti pensare all’efficientamento energetico delle strutture e delle infrastrutture, ai progetti di integrazione di filiera col rafforzamento della vendita diretta, di pescaturismo e ittiturismo, alla formazione continua, all’offerta di nuovi sbocchi di mercato e al potenziamento della ricerca applicata con il coinvolgimento del mondo della pesca e dell’acquacoltura.

Il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi ha detto che si è fatto un passo avanti nel segno della sempre maggiore sostenibilità ambientale, perché innova gli strumenti di raccoglimento e accoglie gran parte della discussione nazionale in materia di pesca, recependone al proprio interno alcune proposte che da tempo sono state oggetto di iniziative del Gruppo Pd” e ha indicato come l’innovazione più importante riguardi l’acquacoltura con la stesura di linee guida regionali e l’individuazione di aree potenzialmente dedicate, per autorizzazioni e programmazioni che devono avere un carattere regionale e non essere demandate solo ai singoli comuni.

Inoltre − dice poi −si comincia ad affrontare in maniera più strutturata il problema della plastica in mare, un’altra delle azioni necessarie per la sostenibilità, dando spazio anche a chi opera nel settore della pesca, e non essere penalizzato quando recupera plastiche in mare.

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