Genova – Il Rapporto di Confindustria Nautica presentato al Salone di Genova ha preso in esame anche la situazione del polo produttivo dell’alto Mediterraneo in relazione ai Paesi destinatari dell’esportazione.
Il cui export complessivo, di 2,2 miliardi di euro nel 2021, si è diretto per l’86,9% verso i mercati extra Ue (1,9 miliardi) e per il rimanente 13,1% verso i Paesi dell’Ue (con 289,3 milioni di euro).
Rispetto al 2020 l’export del distretto è cresciuto del 16,2%, con la componente intra europea in flessione del -10,4%, mentre l’export diretto al di fuori della Ue è cresciuto del 21,7%: è dunque aumentato il peso della componente extra UE (che nel 2020 era infatti pari all’83%), mentre è diminuito quello intra Ue (pari al 17% nel 2020).
Quanto ai principali Paesi di destinazione il Report che riporta i primi 15 mercati di sbocco nel 2021, 11 sono extra Ue (di cui 9 al di fuori anche dell’Europa) e solo 4 Ue.
Nel complesso i 15 Paesi assorbono ben il 92,5% dell’export dell’intero distretto (pari a 2 miliardi di euro in valore assoluto), così suddiviso: 82,2% verso gli 11 Paesi extra Ue; 10,3% verso i 4 Paesi Ue.
Ai vertici della classifica ci sono 4 Paesi extra Ue che, nell’ordine, sono Stati Uniti, Isole Cayman, Isole Marshall e Regno Unito: verso questi soli 4 Paesi si dirige il 66,3% dell’intero export del distretto. Il peso di ciascuno di questi 4 Paesi nell’export complessivo del distretto è per gli Stati Uniti (38,2%) e le Isole Cayman (14,6%) – che presi singolarmente pesano anche più dell’intera Ue-27 in termini di export – non vi sono grandissime variazioni rispetto all’anno precedente (quando il loro peso nell’export del distretto era rispettivamente del 41,9% e dell’11,5%).
Discorso diverso va fatto per le Isole Marshall e il Regno Unito che invece hanno aumentato di molto la loro incidenza, passando le prime da una quota del 2,5% a una dell’8,0% e il secondo da una quota del 2,1% a una del 5,5%. Così Isole Marshall e Regno Unito sono saliti al terzo e quarto posto della classifica delle principali destinazioni dell’export distrettuale rispetto al settimo e ottavo che occupavano nel 2020.