LA SPEZIA – I sindacalisti di Funzione pubblica della Cgil e della Cisl FP e dell’UilPa, pur apprezzando la disponibilità del Capo di Stato Maggiore della Marina, si sono dichiarati non soddisfatti del livello poco approfondito e dell’esito assolutamente non vincolante dell’incontro.
Per cui solleciteranno la convocazione di una prossima riunione, che in relazione all’impegno assunto dai vertici della Marina dovrà avvenire nel giro di un breve periodo e dovrà avere un carattere molto operativo.
Questo l’esito dell’incontro con il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Enrico Credendino, nel corso della sua visita alla Spezia, alla presenza del Comandante del Comando Marittimo NORD Ammiraglio Pierpaolo Ribuffo e del Comandante del Comando Logistico della Marina Militare Ammiraglio Giuseppe Abbamonte.
Dalla stessa fonte sindacale si è appreso che “il Capo di Stato Maggiore della Marina ha detto di essere perfettamente a conoscenza della situazione e dei fabbisogni della Base Navale spezzina e si è impegnato ad organizzare nel breve periodo una riunione operativa e pianificatrice delle richieste da avanzare per il futuro della Base spezzina, strategica e fondamentale nel Sistema di difesa nazionale”.
Che “l’Ammiraglio Credendino ha dichiarato poi di stare seguendo le procedure avviate, rendendosene garante, per le assunzioni negli enti del territorio, pari a 220 unità, di cui un centinaio per il solo Arsenale della Spezia. Arsenale che oggi conta 540 dipendenti civili, che arrivano a circa 1.700 considerando tutti gli enti della Base navale”. E che lo stesso ammiraglio ha dichiarato “che saranno destinate alla Base Navale ulteriori risorse da impiegare nell’ammodernamento delle infrastrutture dell’Arsenale, attraverso un nuovo finanziamento del cosiddetto Piano Brin per una cifra pari a 72 milioni di euro, cui andranno aggiunti almeno altri 300 milioni di euro, per l’ampliamento e l’adeguamento tecnologico delle infrastrutture arsenalizie del Paese”.
A questo punto le Organizzazioni Sindacali hanno proposto anzi sollecitato “un’azione congiunta tra Marina e Sindacati nei confronti della politica sul futuro della base spezzina e hanno fatto presente che le assunzioni programmate da tempo, benché sia auspicabile che si realizzino in tempi celeri, sono state calcolate su fabbisogni relativi a dati di qualche anno fa, mentre ad oggi le necessità occupazionali sono ben più elevate. Sarebbe pertanto opportuno che il numero delle assunzioni fosse molto più ampio e realizzato in tempi celeri. Altrimenti il rischio concreto sarà quello di vedere bloccate la quasi totalità delle attività svolte dal personale civile della Base navale”.
Anche riguardo gli investimenti “è indispensabile un piano industriale di rilancio della base spezzina che preveda nel dettaglio quali attività saranno mantenute e sulle quali investire, comprese quelle formative, ripristinando ad esempio la scuola allievi operai. Rispetto al passato i finanziamenti del PNRR potrebbero liberare risorse da impiegare in tal senso. La carenza di finanziamenti ha di fatto reso sempre impossibile, in passato, un massiccio piano di investimenti, che sarebbe invece necessario; oggi più che mai, in considerazione del fatto che la sinergia esistente tra Italia e Paesi stranieri, in ottica di creazione di un sistema di difesa europeo, candida La Spezia quale territorio ideale che possa fungere da perno di tale sinergia, tenuto altresì conto che sul territorio insiste un intero circuito industriale militare sia pubblico che privato”.
Le Organizzazioni Sindacali, come detto all’inizio, pur apprezzando la disponibilità mostrata dal Capo di Stato Maggiore della Marina, si sono dichiarate non soddisfatte del livello poco approfondito e dell’esito assolutamente non vincolante dell’incontro.