I culti dei patroni di Lerici, Madonna di Maralunga e Sant’Ersamo, trasmessi dalla tradizione marinara

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LERICI –Risale al ritrovamento di un’effige sugli scogli di Maralunga da parte dei tre pescatori Giacopello, Muzio e Colotto, nel 1480 (o 1406?), in seguito all’affondamento di un brigantino, il culto della Madonna di Maralunga.

L’opera, composta di tre pale, di cui due raffigurano la Madonna, è oggi esposta nella chiesa parrocchiale di San Francesco a Lerici. La devozione alla Madonna di Maralunga e a quella dell’altro patrono di Lerici, Sant’Erasmo, è molto legata alla tradizione marinara, e con la sua unicità, continua a rappresentare un patrimonio storico e culturale.

Oltre al sacro e alle solenni celebrazioni religiose, la ricorrenza patronale che cade il 25 marzo coincide con il profano che a Lerici si chiamano Luna Park e Fiera patronale come nelle migliori tradizioni locali. Così torna, a partire da domani domenica 13 marzo e sino al 3 aprile, il Luna Park sul lungomare di Lerici. Dopo due anni di stop forzato dovuto alla pandemia si riparte quindi con le giostre e le attrazioni dedicate ai ragazzi. E poi proprio nei giorni 25 e 26 marzo, venerdì e sabato, ritornerà anche la fiera con 70 banchi tra le diverse categorie, gastronomici, di abbigliamento, etnici e di vettovaglie che affolleranno Piazza Garibaldi, parte della Calata Mazzini e tutto il lungomare sino all’hotel Shelley.

Il Comune di Lerici avverte che sabato 26 non ci sarà il mercato, mentre negli altri sabati interessati dal periodo il mercato sarà trasferito in Piazza Garibaldi.

E comunica che non sono previste limitazioni legate alla diffusione del contagio da Covid, se non l’uso della mascherina nei casi di assembramento.

“Torniamo alle nostre abitudini – è il breve messaggio del sindaco di Lerici Leonardo Paoletti – dopo due anni di restrizioni da Covid. Torniamo a celebrare la nostra patrona alle porte della primavera nella speranza che le nostre tradizioni si conservino aumentate nel tempo in un mondo pieno di pace e condivisione tra i popoli”.

 

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