Gap tra domande e offerte di lavoro: nel 2021 le imprese genovesi hanno rinunciato a 8.700 assunzioni

Tempo di lettura: 2 minuti

Genova – Gli ostacoli alla ripresa, sottolineano gli industriali, non riguardano solo l’aumento dei costi dell’energia e delle commodity: “Sembra paradossale – osserva Umberto Risso, presidente degli industriali genovesi – ma le imprese hanno una forte difficoltà a trovare figure professionali specializzate: esiste un gap tra domanda e offerta di lavoro che non si riesce a colmare”.

Dagli operai specializzati, ai conduttori di impianti, professionisti dell’it, sono circa 8.700 le persone che nel 2021 le imprese del territorio genovese avrebbero voluto assumere, ma senza riuscirci (dati Anpal-Bollettino Excelsior).

“Non è necessariamente detto che siano figure mancanti nel mercato del lavoro: possono esserci anche altre motivazioni alla persistenza di questo gap – osserva Guido Conforti, direttore generale di Confindustria Genova – Resta il fatto che c’è una forte differenza tra il numero di persone che le imprese hanno intenzione di assumere e quello degli ingressi effettivi nel mondo del lavoro». Nel dettaglio, mancano 3.360 persone nelle professioni tecniche, 2.040 operai specializzati e artigiani, 1.740 conduttori di impianti e operai, 1.600 figure professionali nel settore delle professioni intellettuali, scientifiche e a elevata specializzazione. «Tra le figure più richieste e più difficili da trovare – aggiunge Conforti – i tecnici nel settore della salute e i tecnici in campo ingegneristico”.

Una più stretta collaborazione tra formazione e imprese potrebbe sopperire a questa mancanza. In particolare, in Liguria sono già in atto diverse collaborazioni tra alcuni dei sei its della regione e grandi aziende manifatturiere: è il caso dell’its della Spezia, che ha stretto un accordo con Acciaierie d’Italia, con una garanzia occupazionale del 60%.

“Questi istituti in Italia formano 5 mila giovani all’anno – ricorda Guido Torrielli, presidente di Its Italy – Il Pnrr destina 1,5 miliardi al sistema its, destinando le risorse a corsi, laboratori, orientamento e formazione. L’obiettivo è di formare 25 mila giovani all’anno entro il 2026. In questo momento il principale problema è attrarre i giovani negli Its, che garantiscono un tasso di occupazione compreso tra l’80 e il 90%”.

Il presidente Umberto Risso commenta così tutti i dati del Report del Centro studi di Confindustria di Genova: “Sono dati realistici, ma non vorrei si configurassero necessariamente come elementi negativi – spiega – La prospettiva è ancora positiva e la messa a terra degli investimenti del Pnrr, che si configurerebbero come nuovi bandi e appalti, potrebbe contribuire a spingere ulteriormente questa ripresa, che – ricordo – è ancora in atto, anche se con qualche ostacolo. L’aumento dei costi dell’energia ha molte cause, soprattutto geopolitiche: se si dovessero attenuare, ne deriverebbero una cessazione degli aumenti e un graduale ridimensionamento dei prezzi”.

Fonte: Business Journal Liguria

Condividi :

Altri Articoli :

Iscriviti alla nostra newsletter