MASSA CARRARA – I dati Istat, su gennaio-giugno 2022, elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest con l’Istituto Studi e Ricerche – ISR, mostrano una crescita del 13,8% delle esportazioni delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa che arrivano a 5,7 miliardi di euro di controvalore, il 22% del totale delle esportazioni della Toscana.
Dai dati si evince che in parti colare a Massa-Carrara, il macrosettore lapideo, in specifico il comparto della pietra da taglio o da costruzione, modellate e finite, cioè marmo e granito lavorato, nei primi sei mesi del 2022 il risultato è stato fortemente positivo.
Il settore con circa 199 milioni di euro di vendite è aumentato del +23% in valore assoluto, più 37 milioni rispetto al primo semestre del 2021. Tendenze soddisfacenti anche per le vendite della restante parte lapidea (materiale grezzo) con 102 milioni di euro di export a giugno 2022, per una crescita del +4%, in valore assoluto 4 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2021.
Sono gli Stati Uniti, con un’incidenza del 19% sul totale, il principale mercato di riferimento per le aziende apuane. Quasi la metà del complesso delle esportazioni verso gli USA, pari a 96 milioni di euro, sono riferite alla pietra da taglio o da costruzione, modellate e finite, seguono con un valore di 68 milioni di euro le macchine di impiego generale.
Con un peso del 10% (97 milioni di euro) il secondo mercato di destinazione è la Cina soprattutto per il marmo grezzo, con un valore, nei primi sei mesi del 2022, di 56 milioni di euro, seguito con 28 milioni di euro dalle esportazioni di macchine di impiego generale.
In terza posizione c’è a Russia, destinataria di 88 milioni di euro di vendite nella prima parte dell’anno. Si tratta quasi esclusivamente di apparecchiature meccaniche quando questi prodotti non risultavano ancora sotto embargo e non erano ancora attive le attuali misure restrittive nei confronti della Russia.
A Massa-Carrara, invece, la metalmeccanica (macchinari e apparecchiature meccaniche) turbine, pompe e accessori perde 100 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno mentre le altre macchine di impiego generale (macchine ed apparecchiature per industria chimica, petrolchimica e petrolifera) sono in calo addirittura di 202 milioni di euro.
Negativi anche i risultati di generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità, in diminuzione nei primi sei mesi del 2022 di 25 milioni di euro. Anche in questo caso, come in quello degli apparecchi meccanici, si tratta di attività riconducibili essenzialmente ad una sola impresa del territorio, la quale godrà con tutta probabilità di una buona salute in relazione all’andamento del settore di sbocco, ma che lega l’export alla registrazioni contabili delle commesse pluriennali, che influenzano l’andamento congiunturale dell’intero comparto meccanico locale.