Fontana: vi spiego quale è il “segreto” del successo del sistema portuale spezzino

LA SPEZIA – Il terzo intervento nella prima tappa della 9° edizione del Forum Shipowners & Shipbuildings del Secolo XIX e delle testate dello Shipping è stato di Andrea Fontana, Presidente degli Agenti Marittimi.

E’ stato lui nel pannel dedicato a La Spezia e il porto: un caso di crescita responsabile”, a spiegare il segreto del successo, nel passato e nel presente, di una comunità portuale che, nata spontaneamente, ha costituito un “Sistema Spezia”, unico nel panorama nazionale, ha saputo attrarre gli armatori più importanti al mondo.

Perché – ha insistito Fontana – è un sistema portuale che tende, nel suo Dna, a risolvere i problemi, a soddisfare le esigenze da quando la nave arriva fino a quando riparte, cioè dal servizio dei piloti fino all’avvio delle spedizioni, e lo fa con il valore aggiunto dell’efficienza attraverso la quale è sistematico il recupero dei tempi e delle energie. Il che si traduce nel contributo a quella sostenibilità sostenibile che fa la differenza nei suoi molteplici benefici, non solo economici dunque ma anche sociali e ambientali.

Lo dicono i dati dei tempi ridotti al minimo per le operazioni di import e di export dei container difficilmente frenati dal rischio di congestioni nelle movimentazioni con i terminalisti che dimostrano di essere in grado di gestire speditamente il traffico portuale e logistico.

Il Porto della Spezia, uno dei principali scali italiani, posizione conquistati proprio sulla sua efficienza in spazi ridotti, ha semmai il problema dei dragaggi nel canale di accesso e negli accosti, dragaggi complicati in Italia sui quali non si sa bene chi deve decidere compresi la dest8inazione dei materiali. Un problema insomma che non dipende dagli operatori e dalla Comunità portuale che dimostra nei fatti di svolgere appieno al top il suo ruolo nella portualità italiana. Ed è proprio in questo contributo all’economia italiana che deve essere valutata la necessità, utile certo per il porto spezzino e per tre regioni – Liguria-Toscana-Emilia – ma soprattutto strategica per il sistema logistico del Paese di un’opera come il raddoppio della ferrovia Pontremolese. Progetto per il quale ha ricordato il recente rilancio della senatrice Stefania Pucciarelli da prevedere il raddoppio della Pontremolese, nata per il collegamento con Piacenza, nel piano delle infrastrutture strategiche della Difesa e quindi destinata a “duplice uso” (dual use), cioè alle opere che, pur essendo prevalentemente utilizzati per scopi civili, possono essere anche impiegati per  scopi militari.

In chiusura del primo giro di interventi Andrea Fontana ha proposto una riflessione, legata al futuro della costruenda stazione marittima per i crocieristi, sui traghetti passeggeri che, ripristinato, potrebbe supportare la funzione crocieristica del porto, tenuto conto che il più grande armatore dei traghetti è l’italiano Grimaldi.

(4 – continua)

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