Gioia Tauro – Al grido di “Il porto non si ferma” è stato organizzato il Flash Mob per attirare l’attenzione a livello nazionale ed europeo sul rischio chiusura del porto di Gioia Tauro.
Chiusura non causata dal mercato in crisi che anzi per Gioia Tauro è, come piattaforma logistica, in piena espansione ma da una norma, la direttiva europea 2023/959 ETS, che impone agli armatori di compensare annualmente le emissioni inquinanti prodotte.
L’appuntamento per il Flash Mob è fissato per il 16 ottobre prossimo dalle ore 13 alle ore 14 di fronte l’ingresso doganale del porto di Gioia Tauro.
E non ci sono dubbi che sarà una grande manifestazione a sostegno dello scalo portuale calabrese che offre lavoro a circa 4 mila addetti tra diretto ed indotto, produce quasi il 50% del Pil privato calabrese e rappresenta la più grande piattaforma logistica dell’Italia e dell’Europa meridionale, uno dei più grandi hub portuali del Mediterraneo.
Penalizzare gravemente un porto in pieno rilancio come Gioia Tauro significherebbe affossare la Calabria ed il Mezzogiorno ed indebolire il Paese intero.
Sarà una grande manifestazione che vedrà la partecipazione, anche, del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto tra i lavoratori portuali, le istituzioni regionali, i sindaci calabresi, le sigle sindacali, le imprese portuali, le associazioni di categoria e l’intera comunità portuale.