Sarà lo yacht più grande al mondo e costerà, secondo indiscrezioni visto che non è stato ufficialmente rivelato, sui 500 milioni di euro il super yacht lungo 222 metri, largo 27, con 33.500 di stazza lorda. A costruirlo sarà Fincantieri che, insieme alla sua controllata norvegese Vard, si è aggiudicata questa maxi commessa che riporta il gruppo navalmeccanico italiano ancora una volta essere il primo a sviluppare progetti innovativi per nuovi segmenti e nicchie di mercato.
Nella grande nautica – va sempre ricordato – l’ingresso di Fincantieri fu, insieme allora al Gruppo Fiat, con il botto quando realizzò nel cantiere del Muggiano il Destriero inviato, dal Golfo della Spezia, a battere il record di attraversata dell’Atlantico, dal quale torno trionfalmente accolto sempre nel Golfo della Spezia a missione compiuta. E’ infatti dal quel prototipo che nacque, accanto alla quella civile e a quella militare, la nuova Divisione per la progettazione e la costruzione dei grandi yacht.
Ma torniamo alla commessa dello yacht da sogno che sarà del tipo residenziale, nel senso che ci saranno ben 39 appartamenti e che navigherà secondo le indicazioni dei proprietari. Lo yacht si chiamerà Somnio e dovrà essere consegnato nel 2024, ma non è stato rilevato il nome dell’armatore-committente.
Saranno impegnate nella progettazione e nella costruzione di Somnio tutte le risorse e le realtà specializzate del Gruppo Fincantieri. Sarà dunque un prodotto internazionale. La costruzione avverrà infatti in un cantiere rumeno, Vard Tulcea, l’allestimento sarà affidato a Vard Soviknes in Norvegia, il progetto sarà predisposto dagli studi dello svedese Tillbergh Design e del britannico Winch Design.
Dalle caratteristiche del progetto è evidente che questo che appare perfino limitativo chiamare super yacht visto che si tratta di una vera e propria nave, sarà destinato alle vacanze esclusive dei residenti che andranno ad occupare i 39 appartamenti ospitati nell’imbarcazione.
Nella nautica con il vento in poppa è scattata la corsa al gigantismo? Non lo sappiamo. Di certo è che anche la concorrenza per battere record resta comunque il sale della competizione con un valore aggiunto anche per l’innovazione oltreché per l’economia, il lavoro e tutto quello che comporterà la gestione di queste nuove signore del mare.