Ferrovia Pontremolese, c’è il nuovo progetto che rimette sui binari un’opera strategica nazionale

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LA SPEZIA – Mutuando il vice ministro Teresa Bellanova  il raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese, tolta dal binario morto dove era finita, è stata riportata sulla linea di ripartenza con le dotazioni necessarie a non essere più guardata con sufficienza.

di Enzo Millepiedi

Sì, perché dalle analisi sulla sostenibilità del nuovo progetto illustrato dal commissario Mariano Cocchetti di Rfi risulta non solo la quantificazione dei costi aggiornati dell’opera ma anche la sua rispondenza alle caratteristiche di strategicità, di rispondenza economica, di fattibilità tecnica e di valenza ecologica.

Con l’aggiunta di una differenza: la compatta adesione delle comunità dei territori interessati della Liguria, della Toscana e dell’Emilia che, nell’Italia dei ricorsi, contro tutto si tratta di un caso più che raro.

E’ vero (forse sarebbe meglio dire ovvio), le cifre “sono lievitate rispetto  quelle del progetto che risale al 2003 – ha spiegato l’ingegner Mariano Cocchetti di Rfi – salite da 2 a 4,5 miliardi di euro non lo per la lievitazione dei prezzi ma anche per la necessità di aver dovuto adeguare il progetto alle più stringenti normative tecniche soprattutto europee come i regolamenti di sicurezza in galleria.

Si tratta del punto di ripartenza grazie ad una progettualità chiara e all’indicazione di costi che consentono di proseguire nell’iter verso i progetti esecutivi e nel contempo nella ricerca dei fondi agevolati da un procedimento per lotti con l’impegno finanziario più consistente (oltre la metà) richiesto dalla galleria di valico salito da poco più di un uno a 2,7 miliardi.

A introdurre l’incontro è stato lo stesso presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva presenti nell’Auditorium tutte le rappresentanze del mondo imprenditoriale portuale, quelle dei trasporti e dei sindacati.

“Ringrazio chi ci ha creduto e che ha contribuito a creare le condizioni dell’allineamento del Governo, del Parlamento e dei territori che hanno dimostrato nei fatti che il raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese  è strategica per le comunità e l’economia locali ma soprattutto per il Paese. Abbiamo rimesso in pista un progetto infatti che oggi è nel piano strategico sia del governo che di Rfi. Siamo consapevoli che ci siano criticità, non ci sono tutte le risorse per cui si può procedere per lotti ma con l’obiettivo di completare l’opera”.

Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera ha ricostruito le tappe di questa combinazione di attenzioni dal recupero del dossier  dimenticato alla nomina del commissario per anticipare il progetto di fattibilità. E’ ovvio che l’opera costi di più rispetto al passato ma abbiamo una cornice certa e ora si tratta di lavorare per reperire le risorse. Aver inserito l’opera tra quelle commissariate significa il riconoscimento della priorità dell’infrastruttura anche per il suo finanziamento”.

Alla presentazione è intervenuto il presidente della giunta regionale ligure Giovanni Toti per il quale “Chi aveva messo questa infrastruttura in coda aveva fatto un grande errore perché la Pontremolese è certo un’opera cruciale per La Spezia ma è anche vero che i porti della Liguria non impattano solo sul benessere della provincia della Spezia ma sono parte della competitività del manifatturiero emiliano e lombardo, per cui la Pontremolese è un’opera nazionale anche perché riguarda il secondo porto del Paese”. E ha concluso:  “Direi che alcuni passi avanti. Dovremmo essere quindi all’ultimo miglio e io assicuro il sostegno come sempre fatto e una volta di più oggi che siamo qui tutti insieme, spero che le altre opere riguardanti la città è il suo porto vadano avanti. A partire dallo spostamento dei binari”.

Le rappresentanze presenti all’Auditorium dell’Emilia e delle città toscane di Livorno e di Massa Carrara hanno confermato l’attenzione e l’interesse sulla Pontremolese di una vasta e coesa comunità interregionale.

(1 – continua)

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