Fai-Conftrasporto con la Germania alla battaglia del Brennero: i divieti austriaci un danno all’Italia di 370 milioni l’anno per ogni ora di ritardo

Tempo di lettura: 2 minuti

Verona – “Abolire i divieti notturni imposti dall’Austria lungo l’asse del Brennero”.  Lo chiedono a gran voce le imprese dell’autotrasporto, riunite oggi nell’Assemblea Fai Verona (la Federazione degli Autotrasportatori Italiani).

Assemblea voluta per annunciare – fra i temi (caro gasolio ed Lng) – la nascita del Coordinamento del Brennero, che punta a coinvolgere anche le attività di trasporto della Germania, penalizzate come quelle italiane dal contingentamento dei Tir voluto dall’Austria. Divieti che provocano un danno all’Italia di 370 milioni di euro all’anno per ogni ora di ritardo nell’attraversamento.

Lo ricorda il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, che la settimana scorsa, al convegno di Conftrasporto a Roma, aveva chiesto di far rispettare la libera circolazione delle merci in area Shengen, principio rafforzato dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che in quell’occasione aveva annunciato la richiesta di infrazione all’Unione Europea nei confronti dell’Austria.

Dall’’Assemblea di Fai Verona, Uggè annuncia: “Il Coordinamento si riunirà prossimamente per assumere iniziative di protesta, anche eclatanti, adeguate alla situazione”.

Lo fa di fronte a una platea di politici e imprenditori, presenti l’europarlamentare Paolo Borchia (Commissione Trasporti Eu), Flavio Tosi (vicepresidente IX Commissione Trasporti della Camera), Elisa De Berti (vicepresidente della Regione Veneto), David Di Michele (vicepresidente della Provincia di Verona). Tra i relatori, il segretario generale Fai Carlotta Caponi e i presidenti Fai Verona Moreno Santarosa, Fai Trento-Bolzano Andrea Pellegrini, Fai Brescia Sergio Piardi.

“Lo stop notturno ai Tir dalle 22 alle 5 (senza contare gli altri divieti disposti dall’Austria) rallenta l’arrivo della merce nei negozi, con danno all’attività commerciale e al Made in Italy – spiega Alessio Sorio, segretario Fai Verona – Finché non ci sarà il raddoppio della ferrovia del Brennero, l’alternativa su rotaia sarà sempre e solo un’idea. Intanto, alle limitazioni ai Tir si sommerà la riduzione stradale a un’unica corsia per l’imminente ristrutturazione del ponte austriaco di Lueg: sarà il caos”.

L’asse pubblico-privato del nuovo Coordinamento del Brennero dovrà scongiurare questo pericolo mettendo in campo tutte le forze perché l’Europa intervenga in modo deciso sull’Austria.

 

Condividi :

Altri Articoli :

Iscriviti alla nostra newsletter