LA SPEZIA – “Una riflessione sui grandi cambiamenti per approfondire il futuro e il contesto post pandemico per il porto e la logistica”.
di Enzo Millepiedi
Questa era stata la “consegna” del Presidente di Confindustria La Spezia Mario Gerini, che ha partecipato poi alla terza tavola rotonda su “Porto e Città”, portando il contributo della voce dell’imprenditoria industriale, nel saluto ai partecipanti al convegno sulla Spezia e il suo Porto al Terminal Cruise. E così è stato.
Quello del sindaco Pierluigi Peracchini era stato invece un saluto-intervento seguito da remoto attentamente dal professor Paolo Magri, il Vice Presidente Esecutivo e Direttore ISPI e docente di Relazioni Internazionali Università Bocconi, che, infatti, dopo la sua analisi del contesto geopolitico mondiale, si è calato sulla Spezia, ha fatto alcune osservazioni e ha concluso: “Mi fa piacere sentire il Sindaco della Spezia dire che con i giovani risolveremo i problemi”.
Il sindaco aveva detto poco prima di essere sicuro che “talenti e fantasia faranno la differenza” riferendosi al fatto che “un porto dei record, che traguarderà 2,5 milioni di container l’anno, ha bisogno di manager, talenti, opportunità per iniziare una fase nuova”.
E questo dopo essere entrato come attento conoscitore anche in una delle questioni spinose sollevate da Andrea Fontana e affrontate nella tavola rotonda Operatori-Associazioni, quando ha detto: “Ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale e la globalizzazione ci ha insegnato che ci sono mega concorrenti che vogliono concentrate nelle loro mani tutto il traffico. Io penso che il nostro porto possa essere di grande qualità, potendo sfruttare sempre più le linee ferroviarie abbiamo un equilibrio che altri non hanno.”
Altro riferimento a Peracchini il professor Magri lo ha fatto quando, indicando i tre vantaggi di oggi per l’Italia (governo credibile, soldi del Pnrr e bassa occupazione), ha detto che basterebbe anche solo “il dieci per cento di quello che diceva il sindaco per fare un salto davvero positivo”.
Restano tutte le incertezze sulle scelte che si potranno fare sul nuovo intendere la globalizzazione anche perché, è stato lo stesso professor Paolo Magri a farlo notare, da Davos è venuto il messaggio che al momento “la sicurezza è più importante del commercio” riferendosi anche al dilemma tra valori e economia che si ha nei confronti della Cina che, preoccupatissima, continua a vivere nella ambivalenza dei rapporti con Russia e Occidente.
In definitiva – questo il quadro in evoluzione – un freno alla globalizzazione a ben vedere c’era già con l’effetto della penalizzazione del tenore di vita della classe media ma anche con il progressivo accorciarsi delle catene di approvvigionamento. In questo stato di cose c’è chi sostiene che – è sempre il professor Magri a parlare – c’è chi sostiene che bisognerebbe fare affari solo con i Paesi amici, ma – obietta – chi decide chi sono gli amici e chi i nemici? Specialmente da parte di un’Europa che non è per gli isolamenti e i blocchi e che proprio per questo dovrebbe dotarsi di una sua maggiore autonomia per rimanere competitiva. Una necessità questa che c’era anche prima della guerra all’Ucraina ma che oggi è diventato un imperativo per non finire come il vaso di coccio, altro che continuare a vivere come Alice nel Paese delle meraviglie che non esiste. Non va bene dunque un’Europa che si identifica con la Nato che ha un Paese egemone che decide come accaduto con il ritiro dall’Afghanistan dal quale sono venuti tutti via perché l’hanno deciso gli Stati Uniti.
Completata la necessaria quanto autorevole sintesi del Magri pensiero – in tandem con le domande di Veronica Gentili – si è entrati nel cuore del tema del convegno “La Spezia e il suo Porto” che ha avuto un’immediata e attenta eco sui media sia generalisti sia specializzati e che è riuscito ad offrire uno spaccato di quello che è il complesso mondo della portualità e della logistica, con il Porto della Spezia possiamo dire tornato alla ribalta come modello e al centro delle attenzioni come caso nazionale. Per questo si cercherà di riprendere quanto avvenuto al convegno sezionando il confronto nei suoi più interessanti – ai fini della conoscenza informata – aspetti.
(3 – continua)