Dragaggi nel Porto e nel Golfo della Spezia per 15 metri di fondale: si cerca una soluzione condivisa

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LA SPEZIA – Il conto alla rovescia verso l’inizio dei dragaggi nel Porto e nel Golfo della Spezia; si cerca di trovare una posizione di equilibrio tra Autorità Portuale e operatori produttivi e ambientalisti.

L’Autorità portuale se da una parte ritiene necessari i dragaggi per portare il pescaggio a quindi metri in funzione delle esigenze del traffico commerciale, dall’altra cerca soluzioni condivise con i mitilicoltori (per i quali si pensa allo spostamento temporaneo dei vivai che sono entro diga).

Quanto al volume di fanghi da rimuovere si sottolinea che 800mila metri cubi sono il minimo necessario da rimuovere anche in relazione a dragaggi in altri porti italiani.

Resta comunque il problema dello smaltimento che, come si sa, avrebbe destinazioni diverse a seconda della consistenza inquinante che risulterà dalle analisi dei fanghi.

Tra queste sedi di smaltimento c’è anche un’area al largo dell’isola del Tino in una zona dalla profondità di circa cinquanta metri. Ebbene è su questa scelta che gli ambientalisti spezzini, che non si sono dichiarati contrari ai dragaggi, continuano a manifestare la loro contrarietà.

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