Vicenza – Chi non ha mai, negli ultimi anni, assistito ad un dibattito sui nuovi orizzonti dell’alimentazione e di come, tra questi, vi fossero gli insetti? Una startup vicentina, già produttrice di chips con questi ingredienti, ha voluto fare un ulteriore passo in avanti e ha portato sul mercato anche i biscotti.
Si, perché, la Fucibo avrà fatto i conti con un mercato in grado di crescere del 42,1% rispetto al 2015 e, come si sul dire, è stata capace di cogliere la palla al balzo, diventando pioniera nel nostro Paese di un “frollino 2.0” le cui componenti, oltre alle classiche uova, farina di mais, zucchero e burro contengono anche larve di Tenebrio Molitor, una sorta di scarafaggio nero lungo un paio di centimetri.
A rendere appetibile questo nuovo modo di concepire il cibo che consumiamo, forse, ci sono i valori nutrizionali: tante proteine, zero grassi, pochi carboidrati. “Si tratta di una rivisitazione innovativa del tradizionale biscotto – spiegano Davide Rossi e Lorenzo Pezzato, cofounder di Fucibo – una ricetta leggera capace di far rivivere il sapore e il profumo dei biscotti fatti in casa dalla nonna”.
Se da una parte in Asia è ormai un ingrediente sdoganato, in Europa e nei paesi occidentali si è molto scettici a consumare cibo i cui ingredienti si basano su farina di insetti, soprattutto in Italia, considerata la patria della buona cucina.
Ad esprimersi contro questo fenomeno è anche la politica, quella più conservatrice, che da anni fa battaglie volte ad impedire il dilagamento di questa tendenza, tentando di mantenere i valori della cucina nazionale che ci hanno reso famosi in tutto il mondo.