Roma – “Non ci consegneremo nelle mani dei Cinesi”. Così il neo ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
“Se i tedeschi fanno quello che hanno annunciato – dice Urso – certamente noi, che siamo più consapevoli dei rischi legati alla Cina che punta su infrastrutture strategiche, perché siamo la frontiera nel Mediterraneo, rispetto a questo progetto egemonico non li seguiremo”
Alla domanda se esiste la possibilità che anche la gestione del Porto di Trieste possa passare in mani cinese come conseguenza diretta delle scelte di Amburgo, Adolfo Urso risponde che “la sua posizione espressa in passato “sulla politica di dominio che la Cina realizzava, o voleva realizzare, attraverso la ‘via della seta’: una sfida titanica che ha lanciato contro l’Occidente”.
Sulla vendita nel porto di Amburgo del 24,9% del terminal di Tollerort alla compagnia di Stato cinese Cosc dice che poco importa che il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, abbia dichiarato: “Presa la soluzione giusta”, E’ semmai importante diversificare nelle nostre relazioni economiche e avere sempre più opzioni nelle catene di approvvigionamento, non concentrando gli investimenti per l’export solo su un mercato”.
Quanto al porto di Trieste il governo potrebbe usare il Golden Power sul porto di Trieste? “E’ una competenza che spetta a Palazzo Chigi – sostiene Urso – Tutta la nostra politica sarà quella di garantire l’autonomia strategica italiana ed europea su tutte le filiere che sono importanti per mantenere nelle nostre mani le decisioni sullo sviluppo economico e produttivo. Questa è la nostra politica. Se poi altri intendono passare dalla dipendenza per l’energia alla dipendenza tecnologica, o alla dipendenza commerciale dalla Cina, noi su questa strada non li seguiremo”.