Dopo la toccata a Muggiano di Guerini, i sindacati chiedono a Toti, Medusei e a tutti i sindaci: che ne sarà dell’Arsenale?

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LA SPEZIA – “Abbiamo saputo che alla consegna del pattugliatore Sheraouh alla Marina del Qatar c’erano il Ministro della Difesa Guerini e il Capo di Stato maggiore della Marina militare Credendino. Sarebbe stata un’utile occasione per visitare il nostro Arsenale, passaggio che avrebbe potuto realizzare il desiderio di attenzione dei lavoratori”.

Inizia così la nota della Rappresentanza sindacale unitaria dell’Arsenale della Spezia che ha poi deciso di inviare, su mandato di una assemblea straordinaria, una lettera al presidente della Regione Giovanni Toti, al presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei, al presidente della Provincia Pierluigi Peracchini e ai sindaci dello Spezzino e della Lunigiana.

La Rsu “su pieno mandato dei lavoratori – si spiega – desidera informarvi e di chiedere il vostro intervento per arginare la lenta agonia che il glorioso Arsenale della Spezia, città nella città, sta subendo e che sta generando sconforto e sfiducia tra i dipendenti. L’Arsenale ha infatti subìto, negli ultimi anni, una  emorragia di personale e lavorazioni, da sempre vanto del territorio. Gli edifici sono sempre meno sicuri poiché privi della necessaria manutenzione, le officine chiudono, i settori sono continuamente trasferiti per emergenze strutturali, il parco automezzi ha pochissimi autisti e veicoli sono obsoleti. Possiamo dire in generale, senza mezzi termini, che gli ambienti di lavoro sono fatiscenti e totalmente inadeguati”.

“E con altrettanta chiarezza possiamo affermare che l’Arsenale della Spezia vive un contesto di semi abbandono. Da tempo si dice che sarebbero previste circa 130 nuove figure di personale civile, dopo anni di mancate assunzioni. Condizione che, ancorché realizzata in tempi utili, non apporterebbe comunque alcun miglioramento all’attuale situazione per due semplici motivi: il primo perché a fronte di una tabella organica prevista di 873 civili, ad oggi si contano 517 unità; il secondo motivo, quello più preoccupante, si riconduce al fatto che di questi lavoratori, 199 andranno in pensione al 31 dicembre del 2024. Pertanto un numero così esiguo in ingresso non inciderebbe in alcun modo”.

“L’Arsenale di La Spezia necessita di un numero minimo di personale che ne garantisca la funzionalità amministrativa e tecnico-operativa e soprattutto merita di poter guardare al futuro con la dignità che questo pezzo di storia del territorio si è guadagnato sul campo, svolgendo da sempre il nobile compito di dare il massimo ausilio alla Marina Militare, in un contesto industriale che differisce dalla realtà degli Arsenali di Taranto e Augusta, essendo un polo industriale in sinergia col tessuto economico della Città. Di fronte alla lenta agonia, brevemente descritta nella presente lettera, ci si chiede continuamente cosa intendano fare le Istituzioni e la politica. Per questo motivo la scrivente RSU si volge a Voi nella speranza che trovare una risposta a questa semplice domanda: ‘Quale sarà il futuro dell’Arsenale?’. Alla luce di quanto sopra chiediamo che venga avviato un confronto”.

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