Donato il libro sull’Isola del Tino al Patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia

Venezia – Dopo la presentazione del libro “Isola del Tino – isola di sorprendente bellezza” avvenuta a Padova,  gli “Amici dell’isola del Tino” sono approdati a  Venezia, città e isola arcipelago, per varcare la soglia del Patriarcato di San Marco.  

 

Li ha accolti il Patriarca,  Mons. Francesco Moraglia, già vescovo della Spezia, che tre anni fa aveva donato all’associazione importanti notizie legate al culto di San Venerio nella città lagunare, iniziato con le presunte reliquie portate in trionfo dai Veneziani dopo che, nel 1349, saccheggiarono il monastero del Tino.  

“L’incontro con il Patriarca e poter dialogare con lui di cultura, arte, valori cristiani e orizzonti europei é stato un tempo prezioso, un’occasione di riflessione e di  crescita. Donare al Patriarca il nostro libro è stato un ringraziamento, una condivisione del nostro lavoro e nello stesso tempo é stato anche consegnargli l’affetto della comunità spezzina” racconta Elisabetta Cesari, testimone di come associazionismo e cultura creino reti e occasioni importanti di apprendimento e di entusiasmo. 

Ecco il brano del libro che tratta del presunto San Venerio a Venezia redatto grazie a “Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia e di Torcello tratte dalle chiese veneziane e torcellane”, di Correr, 1763, con appunti di Don Giuseppe Costantini, Prefetto delle Reliquie del Patriarcato di Venezia, ricevuto alcuni anni fa a brevi manu dal Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia.

“Anno 1379: le nove galee veneziane. E’ l’anno della guerra di Chioggia, tra Genova e Venezia, per il controllo del commercio in Oriente.

Negli scontri tra le due potenze, l’isola del Tino pagò un altissimo prezzo che accelerò il declino del suo potere economico e religioso.

Nove galee veneziane giunsero all’isola e la depredarono dei preziosi paramenti. Trafugarono, «con sacrileghe mani», anche le spoglie di un defunto, nella convinzione che fossero quelle di San Venerio, portandole in trionfo a Venezia.

Lorenzo Dono, ufficiale di una galera comandata da Giovanni Miani che nel 1379 era impegnata nella guerra contro i Genovesi, donò, il 13 novembre 1390, i resti trafugati del presunto San Venerio alla Chiesa di Sant’Agnese, situata a Venezia tra i sestieri delle Zattere e dell’Accademia.

Qui i resti furono «custoditi e venerati, fino a quando, durante un restauro della chiesa, vennero rubati, distrutti o persi.»

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