LA SPEZIA – La regia ricostruita informalmente quattro mesi fa per far fronte alla situazione di crisi nel Porto della Spezia ha dato i suoi risultati per cui si è evoluta nei fatti in una regia permanente chiamata ora a gestire le risposte da dare alle mutevoli esigenze del mercato e all’ottovolante imposto dagli eventi geopolitici.
di Enzo Millepiedi
Se vogliamo andare al nocciolo del vertice che si è tenuto nella sede di Lsct-Contship questo è il senso dell’incontro con i giornalisti di Matthieu Gasselin, Ceo di Lsct e Luca Trevisan, Chief Human Resources Officer, e dei rappresentati degli operatori portuali Alessandro Laghezza, Bruno Pisano, Giorgia Bucchioni e Salvatore Avena, attori autorevoli del Sistema Spezia che, come si è già sottolineato, si è confermato coeso e forte, e cioè capace di esprimere esperienze e competenze specifiche e di sapersi adattare alle esigenze di un mercato che costringe a una flessibilità organizzativa sempre più a prova di stress.
E’ in questa cornice che si sono mosse tutte le altre pedine di una strategia che mira, oltre ovviamente alla capacità di attrarre linee e merci, di lavorarle grazie ad un modello di efficienza tenuto sempre allo zenit delle sue potenzialità, a consolidare l’organizzazione interna, a sostenere i progetti di sviluppo del porto nel rispetto dei tempi, a massimizzare le infrastrutture, materiali e immateriali, adattandole costantemente alle nuove esigenze della logistica.
Non a caso le parole che sono state ripetute più volte negli interventi sono state responsabilità, ruoli e coesione, merce francamente rara ma non certo in questa comunità portuale che l’ha sempre declinata nei fatti più che nelle parole e che quindi è sempre riuscita a ricorrervi ogni volta che ce n’è stato bisogno. E’ la storia stessa di questo porto che ha fatto, nell’uso degli spazi a disposizione, dell’efficienza il suo modello. Che ha suscitato spesso meraviglia, attenzione, spunti di emulazione, con punte anche di sana invidia concorrenziale. Ma questa è la realtà che ha saputo interpretare da pioniera lo spirito e la sostanza della grande riforma del 1994 e dei suoi adattamenti successivi.
Senza queste considerazioni non si possono comprendere appieno la tempistica negli adattamenti, nel superamento delle situazioni avverse, nella capacità di entrare a gamba tesa nel futuro, ripartendo da un presente che si concorrere a mantenere ben piantato nelle sue fondamenta sulle quali è stato costruito il Sistema Spezia.
E’ tutto oro quello che luccica? Nessuno è così sprovveduto neppure da pensarlo. Per questo la gettonata parola ripetuta da Salvatore Avena – responsabilità – si è assunta il compito, insieme a quella della regia permanente affacciata all’interno e all’esterno del porto, di fare da denominatore comune a ciò che si deve fare oggi e domani ma anche a ciò che si deve, fatta salva la sostanza del tutto, ancora recuperare e mettere a sistema, senza infingimenti, in quella che è sempre più colonna economica e lavorativa, in tutte le sue funzioni (dal cargo alle crociere) della città e del comprensorio, come ci dice la logica dei numeri.
(3 – continua)