Credendino: Il Polo Nazionale della Subacquea è un ecosistema creato per essere protagonisti

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Civitavecchia –  Nel suo intervento alla Festa nazionale della Marina a Civitavecchia, il Capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio di squadra Enrico Credendino è tornato in particolare sul ruolo del Polo Nazionale della Subacquea avviato nel Golo della Spezia.

“Da due anni stiamo producendo uno sforzo con numeri da record. È semplicemente l’impegno che ci è richiesto dall’essere la Marina di un Paese la cui sicurezza e benessere sono fortemente legati al mare. – ha  detto l’ammiraglio Credendino – Stiamo investendo le nostre migliori risorse nella dimensione subacquea, sempre più contesa e competitiva. Il Polo Nazionale della Subacquea ha creato un ecosistema per essere protagonisti con le eccellenze nazionali. Abbiamo avviato numerose iniziative per migliorare la condizione del personale e per innalzare la sostenibilità dei carichi di lavoro, affinché le risorse siano focalizzate sul nostro core business, andar per mare e voi giovani siete la nostra risorsa più strategica; mettetevi in gioco per contribuire a far crescere la nostra Marina, certi che passione, cultura e valori vi porteranno a fare le cose migliori..

Prima di lui il Capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha dal canto suo sottolineato che “Come allora, così oggi, per terra, mare e cielo, nello spazio, nel trasversale mondo cibernetico, in contesti operativi nuovi e molteplici, le donne e gli uomini con le stellette danno il loro contributo con determinazione e spirito di sacrificio, per la pace e la stabilità internazionale in ossequio ai principi della nostra Costituzione – ed ha aggiunto che – Oggi operiamo nell’ambito di missioni e operazioni che spaziano attraverso 7 fusi orari, in scenari di ampiezza operativa crescente e in un quadro generale di sicurezza sempre più deteriorato e minacciato da scontri e conflitti di varia natura, che agiscono quale acceleratori di instabilità”.

E nel prosieguo del suo discorso ha ricordato che “Non è un caso che attualmente il Paese stia esprimendo posizioni di leadership, nell’ambito delle linee di comando, e fornendo assetti pregiati a tutte le operazioni navali sotto egida dell’Unione Europea: le operazioni Irini, Atalanta e Aspides ne sono l’evidenza, e che tali esempi promuovono non solo deterrenza militare e proiezione strategica, ma servono a favorire quella straordinaria Naval Diplomacy che è indispensabile per affermare i valori della pace, della mutua cooperazione e dello sviluppo reciproco, oltre che promuovere il “modello Italia” nel suo complesso”. 

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