LA SPEZIA – Era il 27 luglio del 2021 quando fu annunciata la sottoscrizione nella Prefettura della Spezia del “Protocollo d’Intesa per il contrasto allo sfruttamento lavorativo e alla mediazione illecita di manodopera nella nautica da diporto”.
L’accordo era stato firmato fra Prefettura della Spezia, Confindustria La Spezia, Adsp del Mar Ligure Orientale, Ispettorato del lavoro, Inps, Inail, Asl 5, Cgil, Cisl e Uil, presente il ministro del Lavoro Andrea Orlando con particolare attenzione alla nautica “un’eccellenza del nostro territorio – sottolineava l presidente di Confindustria Mario Gerini – che garantisce un’occupazione di qualità per centinaia di risorse” le cui stesse hanno chiesto a Confindustria di farsi promotrice di iniziative per contrastare fenomeni di concorrenza sleale e per valorizzare i datori di lavoro che operano quotidianamente nel rispetto della legalità”.
Un protocollo arrivato in conseguenza anche dell’inchiesta della Guardia di Finanza, che nel novembre del 2020 aveva ipotizzato addirittura una rete di sfruttamento di manodopera nei cantieri degli yacht di lusso.
Ebbene sulla base di questi precedenti ora La Spezia si dota di strumenti per contrastare il fenomeno anche perché, tramite bando europeo per l’inclusione, ci sono i fondi per i primi corsi di formazione a favore della manodopera delle ditte dell’indotto.
“Cerchiamo di fare – ha detto il prefetto Maria Luisa Inversini – un salto culturale nella direzione della legalità, grazie all’impegno di tutta la società civile spezzina, per contrastare questo fenomeno” partendo dalla constatazione che “la manodopera più vulnerabile è quella straniera soprattutto bengalese”.
La formazione della manodopera è affidata alla Scuola Edile Spezzina, gestita da Ance insieme ai sindacati, con la cooperativa Mondo Aperto che offrirà la mediazione culturale in quanto ” i lavoratori stranieri – ha chiosato il presidente di Confindustria Mario Gerini – hanno maggiore difficoltà nel comprendere le regole di una realtà di successo come la nautica”
Il funzionamento dei corsi è stato riassunto così dal direttore di Confindustria Paolo Faconti: “I moduli saranno di quattro ore sui diritti e i doveri del lavoratori. Una parte del corso impegnerà gli uomini delle aziende che hanno rapporti con le ditte dell’indotto e saranno le stesse aziende a finanziare la parte delle nozioni tecniche, i fondi del ministero copriranno invece le spese della mediazione culturale”.
Soddisfatti i rappresentanti sindacali Luca Comiti della Cgil, Antonio Carro della Cisl e Mario Ghini della Uil. Va peraltro ricordato che l’inchiesta della Fiamme Gialle toccò anche Carrara, Savona e Ancona e l’iniziativa spezzina potrebbe interessare anche queste altre tre città.