Conflitto: l’attività di Marina Militare e Guardia Costiera a tutela della navigazione marittima e delle unità mercantili italiane.

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Roma – Alla prima riunione del 2022 della consiglio della Federazione del Mare dopo Luca Sisto è intervenuto Andrea Conte, ha ricordato che l’IMO in questo momento segue con grande attenzione la crisi in Ucraina e soprattutto per i marittimi il Seafarer Crisis Action Team si sta occupando di risolvere i problemi sui cambi equipaggio.

Altro tema di attualità è quello della proposta di crere un’area SECA nel Mar Mediterraneo che, una volta concluso l’iter di approvazione con i relativi aggiornamenti della Marpol potrebbe entrare in vigore nel gennaio 2025. In queste settimane, al centro dell’atternzione dell’IMO anche il tema safety & fire prevention, soprattutto a seguito dell’incidente della Euroferry Olympia.
In proposito Guido Grimaldi, ha colto l’occasione per ringraziare tutti coloro che sono intervenuti in soccorso della Euroferry Olympia, e in particolare l’equipaggio della nave, grazie
ai quali è stato possibile mettere in salvo un gran numero di persone. In merito alla possibilità di creare una zona SECA nel Mediterraneo, Guido Grimaldi si è detto favorevole perché
certamente ciò contribuirà a raggiungere i migliori taget climatici. Peraltro, ha espresso perplessità circa il sistema delle ETS che così come è stato impostato potrebbe creare pesanti disparità di applicazione con evidenti impatti negativi per alcuni armatori e per alcune direttrici di traffico come le autostrade del mare. Ciò potrebbe comportare un backshift modale
con un aumento di circa il 70% delle emissioni di Co2 sulle strade.

L’Ammiraglio Aurelio De Carolis, e l’Amm. Nicola Carlone hanno descritto l’attività messa in campo dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera a seguito del conflitto in Ucraina
soprattutto a tutela della navigazione marittima e delle unità mercantili italiane.

Christos Economou ha illustrato la missione Ue denominata Starfish 2030 che, ispirandosi alla forma della stella marina, è una delle 5 mission inserite nel programma Horizon Europe
volto a perseguire cinque obiettivi trasversali e complementari che, insieme, vogliono contribuire al ripristino ed alla rigenerazione degli Oceani, mari e acque interne, indicando le azioni (targets) concrete che verranno intraprese entro 2030. Tale missione rappresenta un potente strumento a sostegno e attuazione delle priorità dell’Europa (Green Deal) e di avanzamento della transizione verde delle nostre economie e società, per contribuire a realizzare cambiamenti su larga scala e coinvolgere tutte le parti interessate, con nuove forme di governance e collaborazione. Gli obiettivi sono: far diventare l’Europa climaticamente neutra (puntando a riduzioni nette di emissioni di gas serra), una crescita economica svincolata dall’uso delle risorse (grazie all’economia circolare), nessuna persona e nessun luogo lasciati indietro (politiche human-centric).

(2-continua)

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