Confitarma ospita il Festival della diplomazia: Di Stefano, Mattioli, Platten e Belkaid discutono di rotte marittime, traffici internazionali e vulnerabilità della logistica

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Il 14 ottobre a Roma, la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha ospitato nella sua sede l’incontro del When geography counts: maritime routes of International trade and vulnerability of supply chains, organizzato da Diplomacy, nell’ambito della XII edizione del Festival della Diplomazia e moderato da Laurence Martin, Capo servizio Relazioni Internazionali di Confitarma. 

“Le sfide post-pandemia, che hanno portato a una crescita esponenziale dei costi di trasporto – ha dichiarato il Sottosegretario agli Affari Esteri on. Manlio Di Stefano – necessitano di risposte che il Governo italiano sta affrontando per dotare l’Italia di una maggiore competitività in termini di modernizzazione delle strutture infrastrutturali portuali, digitalizzazione dei sistemi di logistica integrata, con un’attenzione particolare ai temi dello sviluppo sostenibile, di un uso responsabile delle risorse ittiche, e di un maggior coinvolgimento degli operatori per la tutela dell’ambiente marino”.

“L’Italia – ha proseguito il Sottosegretario – beneficia di una posizione unica al centro del Mediterraneo, ponte tra Europa e Africa, e in tale contesto come Governo ci stiamo impegnando per rendere più attrattivi non solo i grandi porti del Nord, ma anche, attraverso l’attuazione di politiche incentivanti sul piano fiscale e burocratico delle Zone Economiche Speciali, dei porti del Sud d’Italia”.

Successivamente, Mario Mattioli, Presidente di Confitarma, ha ricordato che per la prima volta quest’anno lo shipping è stato inserito nel B20, il forum di dialogo ufficiale del G20 con la business community globale e che “Ciò conferma il riconoscimento della competenza e dell’esperienza dell’industria marittima italiana rappresentata da Confitarma che ha contribuito alle raccomandazioni scaturite dalla Task Force Trade & Investments, che mirano all’apertura dei mercati alla riforma del WTO e a facilitare la partecipazione di tutte le imprese, in particolare delle PMI, al commercio globale eliminando le barriere e migliorando il loro accesso ai finanziamenti commerciali.

Mattioli ha quindi confermato le forti sinergie e il pieno allineamento sulle linee politiche e le iniziative ICS, associazione alla quale aderisce l’80% della flotta mondiale, e attraverso la quale la comunità marittima ha potuto parlare con una sola voce su questioni impegnative e complesse derivanti dalla pandemia da Covid-19 attivandosi nelle campagne volte a trovare soluzioni comuni sulla crisi dei cambi di equipaggio, sulle vaccinazioni dei marittimi e, naturalmente, sulla riduzione

delle emissioni di gas serra del trasporto marittimo. In proposito, Confitarma è molto impegnata affinché le nuove regole della tassonomia Ue garantiscano una transizione energetica sostenibile per tutti i segmenti dello shipping.

Il Presidente di Confitarma ha poi ribadito l’esigenza di una governance unica per l’economia del mare sottolineando che “siamo ostacolati da un sistema confuso e ingombrante che spesso non soddisfa le nostre esigenze e blocca la nostra competitività”. Infine, ha ribadito che è importante che gli incentivi per il rinnovo della flotta previsti dal fondo complementare PNRR siano assegnati secondo criteri equi, senza distinzioni tra categorie di navi o tipi di traffico, in modo da non creare futuri problemi di competitività per le nostre imprese di navigazione”.

Guy Platten, Segretario Generale di ICS (International Chamber of Shipping), ha illustrato lo studio sul protezionismo nelle economie marittime fornendo una panoramica dei messaggi chiave di questa ricerca e, in particolare, sui benefici tangibili che potrebbero derivare dalla liberalizzazione del commercio globale. Platten ha quindi sintetizzato i quattro scenari delineati dallo studio dai quali emerge un potenziale aumento del PIL reale e delle esportazioni di beni che si potrebbe ottenere se le misure restrittive venissero rimosse. Questi percorsi di riforma vanno dall’ambizioso primo scenario, in cui tutti i paesi riducono i propri livelli di restrizione commerciale del 50% attraverso una riforma generale, al quarto scenario, nel quale i paesi riducono le tradizionali restrizioni tariffarie del 10% attraverso modifiche degli impegni negli accordi commerciali.

“Vorrei sottolineare che questi scenari non sono prescrittivi sui modi in cui i paesi potrebbero ridurre i loro livelli di restrizione, ma sono delle linee guida per la riforma a seconda degli obiettivi che si intendono raggiungere. Riforma che ovviamente potrebbe essere realizzata in diversi modi, ad esempio riducendo le tariffe sui beni o eliminando le restrizioni all’esportazione di materie prime o modificando gli impegni multilaterali. Lo studio ICS è un buon punto di partenza per i governi nazionali per identificare e, auspicabilmente, rimuovere o ridurre le barriere commerciali in vigore”.

Secondo Lamia Belkaid, Segretario generale di FEPORT (The Federation of European Private Port Companies and Terminals), sembra inevitabile “che in futuro le comunità logistiche e i loro clienti dovranno adattarsi a un mondo in cui le interruzioni delle catene logistiche saranno frequenti e globali. Il modo migliore per affrontarli è una maggiore flessibilità e, dove possibile, diversificare fornitori, origini geografiche e destinazioni ma anche tipologie di navi”.

“C’è un urgente bisogno di migliorare la connettività fisica e digitale dei porti – ha aggiunto Lamia Belkaid – per risolvere i problemi è necessario riconoscere la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento, il ruolo dello shipping, dei porti, del trasporto terrestre, delle vie navigabili interne, perché è unendo le forze che andremo più lontano. COVID 19 è stato come un elettroshock che ha aperto gli occhi sulle debolezze individuali e sui limiti delle cosiddette “silo strategies”. Usiamo quindi la ripresa per politiche olistiche in termini di sostenibilità e competitività”.

La registrazione dell’evento è disponibile a questo link: Evento-IDe – Diplomacy Channels

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