Genova – Impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e difficoltà di reperimento di figure professionali specializzate sono i due principali ostacoli che nel secondo semestre 2021 hanno messo un freno al ritmo di crescita dell’economia genovese.
E’ in sintesi quanto è emerso dai dati diffusi oggi dal Centro studi di Confindustria Genova, e che anche nel 2022 potrebbe subire alti e bassi, con l’inflazione prevista in ulteriore aumento.
Tutto insomma dipenderà dal raffreddamento del prezzo dell’energia e dall’evoluzione delle tensioni geopolitiche in Europa. Per ora il clima di fiducia delle imprese segue una tendenza in calo e anche i nuovi investimenti, per il momento, sono considerati a rischio.
A Genova industria e servizi sono cresciuti più lentamente nel secondo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 (fatturato Italia +7,5%, estero +3,8%), frenati dai rincari “che hanno fatto sì che la bolletta energetica delle imprese schizzasse dagli 8 miliardi del 2019 ai 20 miliardi”, annota il responsabile del Centro Studi di Confidustria Genova, Giacomo Franceschini.
Questi alcuni dati indicativi: gli ordini in Italia aumentano dell’3,8%, quelli all’estero del 6,1%. Traina l’industria manifatturiera, +6,6% la produzione, +8,9% il fatturato Italia e +5,2% il fatturato estero, “con alcuni settori che fanno più fatica, come carta, plastica e chimica, che accusano maggiormente i rincari delle materie prime. Il costo delle commodity e dei semi-lavorati segna un aumento dell’8,4%. Aumenti di fatturato anche nei servizi: logistica (+5,7% Italia e +3% estero) e turismo (+35,2% fatturato Italia, +12,5% estero), ma secondo Confindustria entrambi i settori devono ancora scontare le ripercussioni dei fattori di rallentamento economico, tuttora in corso.
Una ripresa che rischia quindi di non consolidarsi completamente nel corso del 2022, a Genova così come nell’intero Paese. Nonostante questo, le previsioni per il 2022 del Centro Studi di Confindustria sono di una crescita, seppur decisamente inferiore rispetto a quella del 2021: +4,1% del Pil nazionale, +3,5% l’aumento dei consumi, +9,6% gli investimenti, +7,7% l’export, +3,5% l’occupazione.
A Genova le prospettive per il primo semestre dell’anno sono del +2,1% per il fatturato e di un lieve +0,6% degli occupati in organico. Negative le stime sugli ordini (-1,5%) e sulle esportazioni (-2,5%).
Fonte: Business Journal Liguria