Chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta: dove si colloca e che cosa custodisce

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LA SPEZIA – Non si hanno date precise sulla sua realizzazione ma si pensa che il 1271 sia quella più accreditabile, Santa Maria Assunta si erge proprio nel cuore della città di La Spezia con uno stile neoromanico all’esterno, adottandone uno rinascimentale per i suoi interni.

 Essendo collocata proprio nel centro città basta raggiungere Piazza Beverini per trovarsi davanti alla facciata del luogo di culto, facciata che, nella sua proposizione originale, è andata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e che è stata ricostruita in un secondo momento con una nuova facciata a cinque campiture di cui le tre centrali sono a salienti.

La storia dell’ Abbazia è molto travagliata soprattutto nella prima méta del 1400, periodo di cruente guerre, dove venne abbattuta nel timore che il condottiero, al servizio del Duca di Milano, Piccinino, potesse usufruirne per assaltare le mura cittadine.

La sua ricostruzione avvenne nel 1443 nello stesso punto, ampliandone gli interni, per poi venire consacrata nel 1471.

Parlando di ingressi troviamo tre accessi decorati da una mezzaluna in marmo al di sopra della porta che, da sinistra a destra, raffigurano il trasporto delle spoglie di san Terenzio di Luni, l’Assunzione di Maria e San Venerio che scaccia il drago.

Ingresso sinistro
Ingresso centrale
Ingresso destro

Una volta giunti all’interno verrete accolti da ampie navate e da diverse opere con una grande valenza storica. Tra queste troviamo il sarcofago, collocato sulla prima campata sinistra, della marchesa Francesca Malaspina da Mulazzo e del marito Baldassarre Biassa mentre nella parete sinistra si possono scorgere la tela del pittore pisano Aurelio Lomi che raffigura i Miracoli di San Diego e le statua di marmo di Sant’Antonio abate e la Beata Vergine del Carmine.

Navata centrale

Nella navata sinistra è possibile osservare Terracotta invetriata policroma raffigurante l’Incoronazione della Vergine la cui altezza è di ben 3 metri; se invece si passa alla navata destra si possono ammirare San Francesco in estasi e in ovazione, entrambe a opera di Giuseppe Palmieri e il dipinto del monegliese Luca Cambiaso intitolato “Il martirio di San Bartolomeo”.

All’interno del recinto del battistero si trova, inoltre, una fonte battesimale risalate al Cinquecento e, sempre nella stessa zona, Bartolomeo Guidobono ha lasciato ai posteri il suo dipinto “la Madonna del latte”.

Fonte battesimale

Di non trascurabile importanza sono anche le cappelle di Santa Maria Assunta; esse prendono il nome di cappella dell’Immacolata, decorata da Navarrini, in cui è custodito l’altare di Baratta, e cappella del Sacro Cuore, in cui si può trovare una statua marmorea del Cristo Redentore. Infine, ma non per importanza, vi è la cappella della Misericordia il cui interno è ricco di opere dal valore inestimabile.

Crocifisso ligneo

Quelle sopracitate non sono le uniche opere a cui potrete accedere una volta giunti nell’abbazia ma ve ne sono altre che attendono solo di essere ammirate.

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