Capitaneria: per gravi irregolarità e carenze in materia di sicurezza sono state poste in stato di fermo nel Porto di Genova

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Genova – Ben tre navi sono state “fermate” nel Porto di Genova per gravi irregolarità e carenze in materia di sicurezza ad opera della Capitaneria.

Le tre imbarcazioni sono la Guang Rong, cargo cipriota, lo yacht a uso commerciale Invader battente bandiera maltese e la Joy X, battente bandiera panamense di 6500 tonnellate di stazza,  con equipaggio di nazionalità egiziana e gestita da una società con sede in Romania.

 “Le condizioni della nave sono apparse gravemente deficitarie – spiega l’Ufficiale capo team – soprattutto tenuto conto dell’età relativamente giovane delle navi. Le condizioni di manutenzione e gestione sono risultate sotto standard, in palese violazione alle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare, la protezione dell’ambiente marino e la sicurezza della navigazione”.

In totale sono state rilevate trenta criticità: dai mezzi e dotazioni di salvataggio agli impianti ed equipaggiamenti antincendio e antinquinamento, passando per gli apparati radio, motore principale e diesel generatori, oltre alla modesta preparazione dell’equipaggio.

L’Ammiraglio Sergio Liardo, comandante del porto di Genova e Direttore marittimo della Liguria, segnala: “Le Autorità francesi, tramite la centrale operativa del nostro Comando generale, ci hanno informato che la Joy xnon aveva rispettato delle zone di divieto di navigazione. Pertanto, in accordo alle attuali procedure, ho disposto un’immediata verifica della nave che, purtroppo, ha portato al fermo della stessa. Ora abbiamo tre navi detenute contemporaneamente in porto a conferma dell’alto livello di attenzione riservato alle unità substandard.”
“Quest’anno abbiamo già fermato 4 unità su 38 ispezionate, di fatto una media di 1 su 9, come lo scorso anno – continua l’Ammiraglio – e il dato non ci piace affatto perché in controtendenza rispetto al periodo pre-covid. Se da un lato testimonia l’efficacia del nostro sistema di targeting, nonché la preparazione ed il rigore dei nostri ispettori, dall’altro può essere indice di un peggioramento della qualità delle navi che scalano i nostri porti e navigano nelle nostre acque. E’ essenziale tenera alta la guardia per assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel rispetto degli standard previsti, anche a garanzia degli armatori che operano navi sicure. Come più volte ribadito – conclude l’Ammiraglio – non esiterò ad utilizzare tutto l’arsenale normativo e gli strumenti a mia disposizione per dissuadere o fermare navi poco sicure dall’approdare nel porto di Genova, sino al loro bando dalle acque europee”.

 

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