Bacino di carenaggio al Muggiano: esaurita la missione e conclusa la vendita, si chiude il ciclo di un organismo che ha attraversato la storia della cantieristica spezzina garantendo la produttività del settore.
Erano gli anni Sessanta quando la città fece muro contro la decisione del governo centrale di ‘sottrarre’ alla Spezia la facoltà di costruire navi. La Spezia, diceva Roma, avrebbe dovuto occuparsi solo di manutenzioni. Nel 1961 l’allora Camera di Commercio della Spezia, il Comune e la Provincia costituirono il ‘Consorzio per il bacino di carenaggio’ per realizzare un bacino galleggiante al servizio delle imprese che costruivano e riparavano navi, settore all’epoca con forti prospettive per il territorio.
Inaugurato nel 1975, il bacino costò quasi 4 miliardi di lire. Due dei quali, riconosciuta la strategicità dell’infrastruttura, vennero dal finanziamento statale.
Il destino del bacino galleggiante del Muggiano è ormai stabilito. Niente cessione (con connesso eventuale trasferimento) a un soggetto estraneo alle attività svolte finora, la struttura resterà in alla Gestione Bacini Spa, società di La Spezia controllata di Fincantieri.
Il gruppo navalmeccanico se ne è aggiudicato l’acquisto con un’offerta pari a 1,2 milioni di euro. Cifra decisamente inferiore ai 7,6 milioni a cui la società ‘Consorzio per il Bacino di Carenaggio della Spezia in liquidazione’, che ne deteneva la proprietà, aveva cercato di venderlo la prima volta nel febbraio dello scorso anno. Dopo il flop della prima procedura, altri due tentativi erano stati approntati dal consorzio (il primo con un importo di 6,480 milioni, il successivo per 6,156 milioni) ma anche in questi due casi nessun operatore si era fatto avanti. Nel dicembre dello scorso anno, poco prima della scadenza per l’utilizzo della struttura a favore di Gestione Bacini Spa (fissata al 31 dello stesso mese) era infine arrivata l’offerta di Fincantieri. A seguito della proposta di acquisto del gruppo il Consorzio aveva pubblicato un avviso per ricevere eventuali ulteriori offerte migliorative, ma anche questa procedura si era chiusa alla scadenza (il 27 gennaio di quest’anno) con un buco nell’acqua, di fatto confermando la vendita della struttura a Fincantieri.
Durante le fasi finali di questo iter (precisamente nel novembre dello scorso anno) il bacino era anche stato oggetto di un intervento di refitting in cui tra le altre cose era stato ripristinato il sistema di misurazione del livello di zavorra, danneggiato in precedenza.
Lungo 138,5 metri al galleggiamento e largo 20,8, il bacino è stato in uso a Gestione Bacini Spa dal 1971 alla fine del 2020 sulla base di una concessione stipulata con il Consorzio. La stessa società controllata di Fincantieri, oggi come detto proprietaria della struttura, è anche titolare di una concessione rilasciata dalla AdSP del Mar Ligure Orientale che la autorizza a utilizzare fino al 2029 lo specchio acqueo su cui è posta la struttura, esteso su 13.464 metri quadrati. In particolare la concessione era stata prorogata nel 2018 anche in considerazione del fatto che Fincantieri avesse effettuato tra 2006 e 2018 nel cantiere del Muggiano investimenti per 63 milioni di euro e contasse di metterne a segno altri, del valore di 54 milioni, tra 2019 e 2029.
Espletato il suo mandato, scaduta la convenzione con cui il Consorzio affidava la gestione della struttura da 40 mila tonnellate alla ‘Società Gestione Bacini La Spezia’ e perfezionata, tramite asta pubblica, la vendita a Fincantieri, il ‘Consorzio per il bacino di carenaggio’ ha proceduto oggi allo scioglimento nel corso della riunione presieduta dal liquidatore Marco Casarino.
All’incontro, che si è tenuto presso il Palazzo della Provincia, erano presenti Pierluigi Peracchini, anche in qualità di sindaco del Comune della Spezia, oltre che di presidente della Provincia, e Davide Mazzola, vice presidente vicario della Camera di Commercio Riviere di Liguria. L’atto è stato redatto del notaio Claudia Ceroni.
“E’ stato emozionante – è il commento di Marco Casarino – presiedere l’ultima riunione del Consorzio, organismo che ha attraversato più di sessant’anni di storia industriale spezzina. Oggi – aggiunge – si conclude un ciclo che ha visto operare unite le tre istituzioni cittadine”.
“Se oggi la nostra provincia è sede di un polo cantieristico di riferimento internazionale è perché le istituzioni pubbliche seppero garantire le giuste infrastrutture in cui l’industria ha potuto svilupparsi e crescere”, spiega il sindaco Pierluigi Peracchini.
“Gli enti pubblici – aggiunge – devono favorire formazione, innovazione e logistiche per dare opportunità di lavoro e costruire economia”.
“L’attività del bacino – ricorda Davide Mazzola – ovviamente prosegue, a testimonianza della sua importanza oggi come allora. Con la sua realizzazione è infatti iniziata la leadership della cantieristica spezzina nel panorama nazionale delle riparazioni e delle costruzioni navali”.
Il destino del bacino galleggiante al Muggiano, proprio accanto al cantiere navale, era ormai deciso da tempo. Nessuna cessione e nessun trasloco: la struttura rimane alla Gestione Bacini Spa, società spezzina controllata dal Gruppo Fincantieri, che si era aggiudicato l’acquisto con 1,2 milioni di euro. Una somma molto inferiore ai 7,6 milioni richiesti dalla società proprietaria ‘Consorzio per il Bacino di Carenaggio della Spezia in liquidazione’..
Lungo 138,5 metri e largo 20,8, il bacino è stato in uso a Gestione Bacini Spa dal 1971 alla fine del 2020. La stessa società ora proprietaria controllata di Fincantieri è peraltro anche titolare della concessione – 13.464 metri quadrati di mare – rilasciata dalla AdSP del Mar Ligure Orientale fino al 2029.