LERICI – Nella quarta parte della sua relazione il Presidente nazionale dei Cad ha affrontato il futuro indicandolo nella integrazione delle professionalità in ambito doganale con una serie di altre competenze in ambito logistico, commerciale e soprattutto informatico.
di Bruno Pisano
Questa nuova configurazione richiede inoltre e necessariamente l’ampliamento della copertura del servizio sia all’intero territorio nazionale sia a quello europeo.
Non è più pensabile limitare le competenze e i servizi a un singolo ufficio doganale o a un’area circoscritta come avveniva in passato.
E la digitalizzazione favorisce questi processi.
La creazione di network tra CAD o doganalisti sul territorio nazionale ed europeo consente di cogliere nuove opportunità e di poter svolgere il ruolo di Consulente di impresa e di Gestore degli adempimenti doganali per conto di Operatori economici le cui organizzazioni e le cui attività si estendono su tutto il territorio nazionale o/e europeo, per intercettare e cogliere i vantaggi e le semplificazioni previste dal Codice Doganale dell’Unione in tema di sdoganamento centralizzato o EIDR.
E’ proprio in quest’ottica che il riconoscimento del ruolo di Rappresentante Doganale Europeo – per il quale Assocad, insieme ad Anasped, sta lavorando con la partecipazione ai lavori di CONFIAD (Confederation Internationale Des Agents en Douane) – è di fondamentale importanza per permettere ai Doganalisti italiani di cogliere le opportunità che i progetti di sviluppo doganale comunitario consentiranno in futuro.
All’estensione dell’operatività territoriale, nazionale ed europea, dovrà corrispondere anche quella delle conoscenze.
Il CAD del futuro dovrà integrare le professionalità in ambito doganale con una serie di altre competenze in ambito logistico, commerciale e soprattutto informatico.
La digitalizzazione è un aspetto fondamentale sia del servizio che il CAD deve rendere ai propri Mandanti sia del dialogo telematico che deve garantire negli scambi con l’Autorità doganale.
E’ questo uno degli elementi che rende già oggi e renderà sempre più in futuro il Cad o il doganalista profondamente diverso dal professionista del passato quando la fase dichiarativa e l’interpretazione della normativa erano le uniche attività sulle quali si esauriva il servizio.
Oggi il dialogo telematico con la dogana è diventato un elemento sempre più importante e centrale nella valutazione dell’offerta dei servizi.
Perché la capacità di sviluppare soluzioni informatiche all’avanguardia permette di rendere efficienti i servizi, di abbattere tempi e costi e di interagire con l’Autorità doganale in modo da sfruttare al massimo le possibilità di semplificazione che le normative consentono.
Perché i servizi innovativi che il Codice Doganale dell’Unione prevede, e che metterà in futuro a disposizione degli operatori economici, saranno basati sullo sviluppo del dialogo telematico.
E’ un chiaro esempio di quanto esposto il percorso che Assocad, Anasped e il Consiglio nazionale degli Spedizionieri Doganali hanno seguito nel corso di quest’anno per supportare l’Agenzia delle Dogane nel progetto di reingegnerizzazione dei tracciati doganali in importazione.
Gli Operatori hanno collaborato con l’Autorità doganale in tutte le fasi della sperimentazione e dell’avvio della procedura che è risultata essere molto più complessa e problematica rispetto a quanto era stato paventato e preventivato, pur nella consapevolezza che cambiamenti così profondi e complessi incontrano inevitabilmente difficoltà.
La domanda che a questo punto sorge spontanea proprio alla luce della esperienza dell’ultimo anno, è questa: senza la disponibilità e la presenza costante degli Operatori doganali che impatto avrebbero provocato le nuove procedure? E soprattutto sarebbe stato possibile applicarle?
(4 – continua)