Bolzano – C’era anche il presidente della Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, oggi a Bolzano, con il ministro Salvini, per appoggiare l’azione del Governo italiano presso l’Unione Europea contro i divieti dell’Austria al Brennero.
E per ribadire il principio della libera circolazione delle merci. Ad accompagnarlo, anche il vicepresidente della Fai, Sergio Piardi.
“Abbiamo deciso di essere al fianco del ministro perché per la prima volta si stanno compiendo ulteriori e più decisi passi in avanti rispetto ai fiumi d’inchiostro inutilmente versati dai Governi precedenti nelle missive all’Europa – afferma Uggè – L’attuale Governo farà ricorso alla Corte di Giustizia Europea per contrastare quello che è un vero e proprio sopruso dell’Austria nei confronti dell’Italia, con le limitazioni ai Tir incrementate di anno in anno”.
“La Federazione degli Autotrasportatori Italiani che fa capo a Conftrasporto-Confcommercio lo ha più volte affermato – ribadisce Uggè – Tutto è iniziato con la Convenzione delle Alpi, Protocollo Trasporti, e di tempo da allora ne è passato. La permeabilità dell’arco alpino è fondamentale per la sopravvivenza delle imprese che hanno scelto di continuare a produrre in Italia, non delocalizzando: per questo occorre rilanciare quel ‘Patto della Logistica’ che il governo Berlusconi avviò nel 2004 e che poi il tecnico Mario Monti decise di affossare”.
“Brennero e divieti austriaci, interventi manutentivi, mancata condivisione della seconda canna del Bianco, produrranno gravi conseguenze sui collegamenti alpini – avverte Uggè – Il momento è certamente complesso, ma il tema delle infrastrutture deve diventare centrale per le scelte della nostra economia”.
“La manifestazione di oggi a Bolzano – aggiunge Uggè – ha un titolo che condividiamo in pieno, L’Italia dei Sì, contro le decisioni pseudo-ambientaliste che non tengono conto dell’esigenza di conciliare ambiente, economia e ragioni socio-economiche, e che producono ostacoli alla libertà di circolazione finendo per penalizzare cittadini e imprese”.
“Le aziende del trasporto non possono chiamarsi fuori: in gioco c’è non solo il loro futuro, ma quello dell’Italia tutta”, conclude il presidente Fai-Conftrasporto.