Roma – Da domani 12 giugno cambiano le regole per gli autovelox in Italia: entra infatti in vigore la riforma contenuta nel nuovo Codice della Strada che cambia l’uso e la gestione degli autovelox.
Per i quali resta l’incertezze legale dell’omologazione degli apparecchi: “una questione tecnica – si osserva da Assoutenti – ma dalle implicazioni economiche e giuridiche enormi.
Partiamo dalle innovazioni più semplici. Sarà ora obbligatorio rispettare distanze minime tra un autovelox e l’altro, per evitare il proliferare di apparecchi in pochi spazi. I Comuni devono poi ottenere il parere preventivo dei Prefetti per poter installare nuovi dispositivi, limitandoli solo ai tratti stradali dove si verifichino documentati problemi di sicurezza.
Sull’utilizzo degli autovelox vigilerà il nuovo Osservatorio sulle sanzioni, che monitorerà la destinazione dei fondi raccolti con le contravvenzioni, che dovranno essere reinvestite in sicurezza e in infrastrutture e non dirottate su altre voci di spesa.
Assoutenti ha però denunciato come, in assenza del decreto ministeriale sull’omologazione degli autovelox, senza la quale i dispositivi non possono essere considerati regolari e, quindi, non possono legittimamente sanzionare i trasgressori.
D’altronde dopo che Corte di Cassazione ha bocciato la circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che equiparava la semplice approvazione all’omologazione, gli autovelox devono essere omologati, pena la nullità delle sanzioni.
A questo vanno aggiunte due ordinanze della stessa Corte di Cassazione nelle quali mentre da una parte si ribadisce la nullità delle multe elevate da autovelox approvati ma non omologati, dall’altra la seconda si fa carico agli automobilisti dell’onere di presentare una querela di falso per contestare la validità del verbale nel quale si attesta l’omologazione che non c’è.
L’automobilista sanzionato da un apparecchio non omologato deve scegliere tra pagare la sanzione anche se viziata da illegittimità e opporsi. E comunque chi ha già pagato una sanzione illegittima potrebbe chiedere il rimborso,
Resta non mai sciolto problema dell’ipocrisia tra misure effettive a tutela della sicurezza stradale contro l’eccesso di velocità e la tassazione obliqua utilizzata come voce di non poco conto per i bilanci dei Comuni. Non è un caso che l’Italia batta il mondo nell’elevato ed eccessivo, numero di autovelox.
Tornando alla questione della legittimità degli autovelox il Ministero dovrebbe approvare il decreto sull’omologazione per mettere a disposizione norme chiare, generali e quindi uniformi.
Nella foto: un apparecchio di autovelox che era stato abbattuto sulla strada di Buonviaggio alla Spezia