Roma – Assiterminal entra a gamba tesa sulla situazione dell’ autotrasporto per la quale denuncia che “si stanno riproponendo, su iniziativa di alcune sigle del mondo dell’autotrasporto, iniziative volte alla determinazione di penali economiche a carico della merce in considerazione di “ordinarie gravi criticità” riscontrabili nei “cicli operativi camionistici.”
Prosegue Assiterminal: “Vorremmo evidenziare intanto che la vicenda ci pare già disciplinata dalla recente introduzione della norma sull’extra-time fee del DL infrastruttura che, peraltro, necessiterebbe di alcuni accorgimenti per evitare rischi di incostituzionalità: motivo per cui abbiamo proposto un emendamento specifico.
In secondo luogo, vorremmo evidenziare che le Autorità di sistema portuale ben possono adottare atti di regolazione e/o controllo finalizzati a garantire livelli di prestazione (dei committenti, dei vettori e dei terminal) nel rispetto delle norme sulla qualità della regolazione previste a livello OCSE e UE.
In particolare, l’attività regolatoria “dovrebbe” seguire un preciso iter che include:
- a) raccolta dell’esigenza (cosa che si può desumere dalle richieste delle associazioni di autotrasporto),
- b) la verifica della sua oggettività e genuinità,
- c) l’esperimento di un’analisi di mercato volta a individuare la “distanza” tra l’esigenza e il mercato, ordinariamente inteso come normale incontro tra “domanda e offerta” per ogni tipologia merceologica nel territorio di riferimento
- d) l’individuazione delle misure volte a sanare la suddetta distanza (verifica di idoneità)
- e) la verifica di proporzionalità delle misure (ossia assenza di misure alternative meno lesive della libertà d’impresa).
“Non ci risulta – prosegue la nota – che, ad oggi, la maggior parte delle Autorità abbia posto in essere l’adeguata istruttoria sopra descritta ed abbia intrapreso conseguenti azioni attraverso gli strumenti appropriati.
Notiamo invece il susseguirsi di iniziative sui singoli territori, frammentate se non a volte addirittura rivolte a specifici operatori; iniziative comunque unicamente focalizzate sulle dinamiche operative dei porti e non sulla filiera, con l’evidente rischio di strumentalizzazioni e di alimentare una non trasparente competitività del sistema nel suo insieme.
L’evoluzione dei PCS e dei sistemi di prenotazione degli slot utilizzati da buona parte degli operatori portuali consente già oggi una pianificazione di ritiri e consegne al netto delle problematiche che l’autotrasportatore vive, sulla sua pelle, nell’intero ciclo del suo viaggio (rapporto e dinamiche negoziali tra committenza e caricatore, criticità infrastrutturali …).
I terminal sono “uno” dei gangli della filiera logistica: che si tenda troppo spesso a individuarli come “la” causa di eventuali disfunzioni di sistema non ci sta bene.
E’ ovviamente nell’interesse dei terminalisti che i flussi logistici siano ordinati e regolari e Assiterminal, come le altre associazioni del settore, vuole essere un interlocutore sempre disponibile a migliorare fattivamente l’efficienza della logistica portuale, senza penalizzare l’utenza con ulteriori aggravi di costi, soprattutto in un contesto in cui gli extracosti sulla merce si sommano per motivi ben diversi dall’operatività portuale italiana”.