LA SPEZIA – La necessità di un’accelerazione nelle nomine delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) impone un indifferibile appello al Governo e a tutti i decisori politici. Spieghiamo il perché.
di Salvatore Avena
La politica italiana si trova di fronte a una sfida cruciale: rilanciare la governance delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) e garantire un futuro competitivo agli scali italiani. Nonostante ciò e nonostante che siano trascorsi molti mesi dal commissariamento di diverse AdSP e dalla designazione di candidati alla presidenza da parte del Ministero dei Trasporti, l’inerzia politica blocca l’operatività e lo sviluppo strategico dei porti italiani. La conseguenza è che questo immobilismo rappresenta un ostacolo significativo per un settore che, in un mondo in rapida trasformazione, richiede visione e decisioni tempestive.
La mancata nomina dei nuovi presidenti delle AdSP sta creando un vuoto di potere gestionale che si riflette negativamente sull’efficienza e sulla competitività dei porti italiani. La governance portuale è un elemento cruciale per attrarre investimenti, promuovere l’innovazione e integrare la logistica italiana nelle catene globali. Ogni giorno di ritardo rappresenta un’opportunità perduta, specialmente in un periodo in cui altri paesi stanno rivedendo le loro politiche portuali e logistiche per adattarsi ai nuovi scenari economici e geopolitici.
È dunque essenziale che si proceda rapidamente alle nomine per garantire una gestione efficace e lungimirante delle AdSP. La politica non può permettersi di anteporre altre sue priorità particolari a una questione di importanza strategica per il Paese. Il rischio, altrimenti, è di compromettere non solo il presente ma anche il futuro del sistema portuale italiano.
La logistica e le infrastrutture portuali sono al centro di una rivoluzione globale. Le dinamiche commerciali, in dazi Trumpiani, la diversificazione delle rotte marittime e le nuove tecnologie stanno ridisegnando il panorama della politica portuale internazionale. L’Italia, con la sua posizione geografica privilegiata, non può permettersi di restare indietro. Una governance solida e proattiva delle AdSP è una condizione imprescindibile per trasformare i porti italiani in hub competitivi e sostenibili.
In conclusione, l’immobilismo e le attese sulle e intorno alle nomine delle AdSP rappresentano, al di là degli alchimismi, un grave rischio per il sistema portuale italiano. È ora di accelerare sulle nomine già decise e concentrarsi sulle necessità strategiche del Paese: portualità logistica e infrastrutture. Solo con decisioni rapide e coerenti l’Italia potrà cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti globali e rafforzare il proprio ruolo nel commercio internazionale.
La portualità italiana non può più aspettare. Il tempo delle incertezze deve essere dichiarato “finito”. Accelerare ora è imperativo, anzi è e deve essere un imperativo categorico.