Bari – Si è tenuto ad Alberobello, al Grand Hotel La Chiusa di Chietri, la 15esima assemblea annuale dell’Unione Piloti che si è aperta con la battagliera relazione del Presidente Vincenzo Bellomo.
Ricordata la figura di Romeo Mangano, già vicepresidente dell’UPI, sempre in prima linea nel promuovere battaglie e iniziative nell’interesse dell’intera categoria dei piloti di porto italiani, il presidente Vincenzo Bellomo ha denunciato: “Il lungo iter tariffario ha mostrato il suo reale scopo: minare l’architettura su cui si regge la nostra amata professione. Ci sembra ormai palese l’obiettivo di mettere in discussione quei principi indicati dal codice della navigazione e nel suo regolamento a tutela del servizio di pilotaggio e che l’unica a mantenere il punto è stata l’UPI cui apparteniamo e – di cui mi onoro essere il Presidente”.
Il presidente ha definito il nuovo sistema tariffario “una resa con l’onore delle armi”. A destare perplessità è l’obbligo per le Corporazioni di redigere annualmente, oltre ai rendiconti, anche un bilancio di esercizio strutturato secondo quanto previsto dal Codice civile. Per Bellomo, la tanto vituperata formula “Tartuffo” la cui trasparenza sarà sempre difesa dall’UPI resta l’unico metodo “incorruttibile”, proprio perché matematico, di elaborazione delle tariffe.
Il presidente dell’UPI ha poi respinto l’accusa, lanciata dall’ex presidente di Fedepiloti, di boicottaggio del Gruppo di lavoro o di una “opposizione inconsistente e priva di contenuti ispirata solo all’obiettivo della ricerca di visibilità anche a danno della categoria e degli interessi dei piloti” – ricordando “che i ricorsi al TAR sono stati l’estrema ratio per Unione Piloti per far arrivare in qualche modo le proprie obiezioni e le proprie deduzioni – ignorate per tutta la durata dell’iter istruttorio”.
Non è mancato un riferimento al carattere pubblicistico del servizio di pilotaggio, che il Regolamento UE 352/2017 ha voluto proteggere dalla liberalizzazione diversamente dai servizi di ormeggio e rimorchio: “L’applicazione dei principi concorrenziali si sarebbe scontrata con gli interessi pubblicistici tutelati dal legislatore europeo legati in particolare all’esigenza di Sicurezza della navigazione e di Rispetto dell’ambiente”.
Tra gli aspetti più controversi del nuovo sistema tariffario figurano anche la discrezionalità sull’ammissibilità o inammissibilità tramite “valutazione di congruità” delle Spese Valutabili ai fini del riconoscimento nella spesa ammessa; il depauperamento della professionalità del Pilota – cui viene riconosciuto un elemento base che si colloca ancora al di sotto della paga media del 1°ufficiale di coperta.
Sul primo punto che “le spese reali, legittime e consentite, sono solo quelle volte al soddisfacimento delle esigenze del servizio di pilotaggio così come indicato dagli articoli 110 – 1° comma – e 120 del Regolamento al Codice della Navigazione e quelle – a prescindere se ammesse o meno – implicitamente ed esplicitamente autorizzate dall’Autorità Marittima”.
Pertanto, le indicazioni Ministeriali per cui qualsiasi “spesa non ammissibile” non deve essere intesa come non legittima e che le spese eccedenti il valore stabilito dal tariffario siano comunque consentite, non possono che destare forti perplessità. Tuttavia l’Unione Piloti pur mantenendo ferme le motivazioni che hanno determinato il ricorso al Tar– nella speranza di essere ascoltata continuerà a partecipare agli incontri del Gruppo di lavoro.
Altra questione controversa è l’individuazione dell’elemento base che resta “un punto fondamentale per la qualità del servizio garantito dai Piloti; reso da professionisti che posseggono elevatissimi livelli di specializzazione, selezionati attraverso concorsi pubblici”. Si rischia così che molti piloti “nella prospettiva di ruoli e compiti maggiormente gratificanti, preferiscano mettere le loro competenze a disposizione di soggetti più lungimiranti e illuminati”.
L’Unione tuttavia “non demorde e – promette Bellomo – riparte convintamente dalla richiesta che – nel calcolo dell’Elemento Base – il riferirsi alla paga conglobata del 1° Ufficiale dovrà rappresentare solo il punto di partenza – e non certo il dato finale”.
Al altro punto è la mancata collaborazione per la prassi tra i capi pilota di alcune corporazioni di negare l’accesso alla documentazione sul rendiconto annuale da parte di quei colleghi che lo hanno approvato a maggioranza. “Ricordo ai colleghi “non collaborativi” – ha detto Bellomo – che l’accesso agli atti degli enti pubblici – data ormai per acquisita la natura pubblicistica delle Corporazioni è un obbligo che il legislatore ha voluto includere tra i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i “Diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale” inserendolo nell’art 117 della nostra Costituzione”.
Terminate le critiche, il presidente ha ricordato che la proposta dell’Unione Piloti “di accorpamento delle stazioni pratici di Licata-Mazara del Vallo-Ortona-Pescara-Porto Empedocle-Termini Imerese con le Corporazioni Piloti limitrofe per aumentare la sicurezza di quei porti, con la garanzia di una copertura di supporto e rinforzo in caso di imprevisti o emergenze e di impedire la soppressione del presidio di pilotaggio in caso di sensibile riduzione dei traffici” –