LA SPEZIA – “Quando si può prevedere di scendere dall’ ottovolante sul quale si è trovata e continua a trovarsi la portualità e la logistica verso una stabilizzazione?
E’ la domanda posta all’ingegner Alessandro Santi, Presidente nazionale dell’Associazione Agenti marittimi. venuto alla Spezia in occasione della presentazione del progetto pilota del Sudoco, il Centro unico dei servizi che sperimentato a Santo Stefano Magra potrà essere esteso a tutti i porti italiani.
E il Presidente Santi ha risposto immediatamente così: “Nel 2023 si potrà avere un assestamento del mercato, a cominciare dai noli”.
Quindi anche le Compagnie di navigazione dovranno veder ridimensionare i fatturati che hanno segnato gli ultimi due anni?
Si è trattato di un periodo di forte capitalizzazione che è succeduto però a un lungo periodo di perdite per le Compagnie armatoriali. Quanto all’assestamento è prevedibile che coinvolga tutto il comparto”.
Prima che il Presidente Santi fosse assorbito nell’incontro con gli Agenti marittimi del Porto della Spezia, presieduti da Giorgio Bucchioni, un’altra domanda si imponeva al volo: che pensa del rischio di una verticalizzazione della logistica?
“Che non bisogna subirla ma affrontarla e soprattutto gestirla””
L’ingegner Alessandro Santi presiede, come detto, la Federazione degli agenti e raccomandatari marittimi che ha recentemente salutato il fatto che il Governo ha preso coscienza del fatto che dal mare dipende una percentuale consistente del Pil e discende ogni competitività del tessuto economico. E ancora: il plauso va in particolare alla decisione, da parte del presidente del Consiglio dei ministri, di assumere in prima persona le deleghe relative alle azioni governative sul mare avocando ad un Comitato Interministeriale la pianificazione strategica e il coordinamento e, auspica Federagenti, la soluzione rapida ed efficace di possibili conflitti di competenze fra i vari ministeri sulle singole tematiche.
“Circa un anno fa quando dalla nostra assemblea annuale – aveva ricordato Santi su Ship Mag – avevamo lanciato l’idea di un “gabinetto di guerra”, allora in tempo di pace, che avesse i poteri di coordinare concretamente le tematiche strategiche relative al mare, e quindi ai porti e ai traffici marittimi, avevamo incassato anche qualche critica per la franchezza e la concretezza con cui avevamo affrontato, di petto, il problema della diaspora di competenze sul mare fra ben otto ministeri diversi. Ora i fatti e la prima mossa concreta del nuovo Governo ci stanno dando ragione”.
Il tutto in un momento in cui il Mediterraneo torna a essere centrale e in cui le tante guerre, da quella drammatica in Ucraina, a quelle per energia e materie prime, con il conseguente riassetto globale della produzione e dell’interscambio mondiale, generano allarme ma anche opportunità uniche per il nostro Paese.
Secondo Santi “l’utilizzo consapevole e sostenibile del mare è l’unica maniera di «garantire la sopravvivenza dei popoli e delle democrazie come le intendiamo: oggi lo capiamo bene, senza le navi e porti idonei, i corridoi umanitari del grano si fermano, come si sono fermati, e milioni di persone si trovano in situazione di assoluta carestia”.
Nella foto: il Presidente nazionale di Federagenti con il Presidente dell’Associazione degli Agenti Marittimi del Porto della Spezia nella sede dell’Autorità Portuale