Al confronto a Parma su “Muovere le merci: le soluzioni sostenibili” Federica Montaresi declina il porto del futuro

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Parma – Sono tante le iniziative che la logistica sta mettendo in campo per ridurre le proprie emissioni ma è essenziale cominciare a ridurre le distanze del trasporto su gomma.

E’ questo in sintesi il primo passo che si dovrebbe fare subito, come ha osservato Gianluigi Mason (Barilla) al confronto che si è tenuto a Parma, nell’Aula Magna al Palazzo Centrale dell’Università, su “Muovere le merci: le soluzioni sostenibili”.

Partendo dal fatto che operatori della logistica, imprese private e hub logistici sono oggi chiamati a uno sforzo comune per contenere le conseguenze di una vorticosa crescita della mobilità delle merci, esplosa negli anni della globalizzazione e ulteriormente accentuata dal crescere del commercio elettronico, al convegno si è contribuito a rispondere a domande fondamentali tra le quali: 1 – “Come affrontano queste sfide tali operatori? 2 – Quali azioni stanno mettendo in campo?. 3 – E come integrano le diverse esigenze per gestire l’inevitabile sfida di costruire modelli di trasporto realmente sostenibili?

E qui i relatori hanno portato non solo le loro esperienze ma anche le loro proposte appunto nella ricerca della costruzione di un sistema utile alla crescita del Paese soprattutto con riferimento alla chiamata della triplice transizione, economica, ecologica e sociale.

Sono intervenuti Andrea Condotta, public affairs & innovation manager Gruber Logistics, Alberto Iseppi, direttore E-Mobility, Urban and Construction Sales Italscania, Gianluigi Mason, direttore logistica Italia Barilla, la nostra Federica Montaresi, responsabile settore Progetti Speciali, Innovazione e Relazioni Esterne – Autorità Di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale, Antonella Scardino, segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Porti di Venezia e Chioggia moderati dal da Mattia Palazzo, collaboratore EmiliaPost.

L’immagine di partenza è stata questa: “Una fila di autocarri che percorre una corsia d’autostrada, una nave cargo che trasporta container da una parte all’altra del mondo, treni merci che corrono lungo le rotaie verso stazioni e interporti, tutte immagini che non collegheremmo al concetto di «green. Eppure la logistica è in prima fila per ridurre le proprie emissioni.

Parola di Andrea Condotta, public affairs&innovation manager di Gruber Logistics, Alberto Iseppi, direttore E-Mobility, Urban and
Construction Sales di Italscania, Gianluigi Mason, direttore logistica Italia Barilla, Federica Montaresi, responsabile settore Progetti Speciali, Innovazione e Reazioni Esterne dell’Autorità Di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale (Porti della Spezia e di Marina di Carrara) e Antonella Scardino, segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Porti di Venezia e Chioggia.
Condotta e Iseppi  hanno sottolineato come il nemico sia il gasolio, ma le loro aziende stanno mettendo in campo tanti progetti per batterlo e superarlo: dalle soluzioni di transizione, come il gas naturale liquefatto, che vanta un impatto minore, nonostante incida ancora in termini di emissioni, alle frontiere del futuro, l’idrogeno e l’elettrico.

Ma, come si sa, il trasporto via terra è solo una delle componenti della filiera logistica. Un altro attore sono i porti, che hanno un ruolo fondamentale, strategico, in quanto hub di connessione tra il trasporto via nave, su rotaia e su gomma.

Ecco quindi declinato il ruolo di porto sostenibile del futuro: quello che sarà in grado – così spiegato negli interventi di Federica Montaresi e Antonella Scardino –  di accogliere a loro volta navi più sostenibili. Ma soprattutto porto sostenibile sarà quello in grado di fornire energia elettrica e idrogeno a navi in banchina per la parte di sua competenza da una parte e a treni e autocarri.
Ma – ultima osservazione – per completare la catena logistica bisogna includere i suoi due estremi, dalla produzione al consumatore.

Per cui – ha spiegato Mason della Barilla – per essere più sostenibili, è essenziale agire su tutti i fronti e mettere in campo tutte le possibili innovazioni strategiche.

Come detto all’inizio per esempio per la Barilla, come per le altre aziende, è necessario lavorare per ridurre le distanze del trasporto su gomma in favore del trasporto su rotaia e coprire così le distanze più brevi con veicoli elettrici. Come dovrà accadere anche nei porti del futuro.

Fonte: La Gazzetta di Parma

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