Ai tagli del 70% ai fondi per le strade le Province replicano con l’apertura di una crisi

LA SPEZIA – L’allarme lanciato dall’Unione delle Province Italiane e dal Presidente provinciale spezzino, Pierluigi Peracchini, che a Roma ha partecipato ai lavori dall’assemblea UPI su questo tema, ora si è confermato con i tagli del 70% ai fondi ministeriali destinati alla manutenzione delle strade provinciali.

Un intervento che, a detta dei presidenti delle Province italiane, mette a rischio la sicurezza delle strade. Infatti i tagli drammatici che sono imposti dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe, cancellano le risorse a gran parte dei programmi di investimento per garantire interventi manutentivi indispensabili sulla rete viaria.

Le tabelle redatte da UPI nelle ultime ore indicano che nello spezzino, per il biennio 2025-2026, erano assegnate risorse per 2.532.116 euro da utilizzare per asfaltature, messa in sicurezza dei versanti, interventi sui ponti e altre opere lungo gli oltre 550 chilometri di strade di competenza della Provincia, una cifra già minima rispetto alle reali necessità evidenziate dall’Ente che dopo la riforma del 2014 non ha più risorse proprie attraverso le quali poter coprire i costi degli interventi. Oggi, con il taglio del 70%, restano solo 759.635 euro per questi due anni. Lo stesso vale per tutte le altre province liguri, dove è stata applicata la stessa percentuale di riduzione.

La situazione non varia di molto per le risorse assegnate nel lungo periodo, ovvero 2025-2028, in questo caso per la Provincia spezzina erano previsti 6.330.290 euro, ma per un taglio per ora fissato al 48% ne restano disponibili solo 3.291.751 euro complessivi per tutte le annualità.

“La situazione che abbiamo discusso negli scorsi giorni a Roma oggi è ancora più chiara ed incide direttamente sugli interventi che avevamo già previsto lungo le strade provinciali – ha detto il Presidente Pierluigi Peracchini – questo taglio di risorse che arriverà a toccare 1,7 miliardi, ci interessa tutti, anche a livello di Comuni, perché riguarda la capacità di risposta che la Provincia potrà dare agli enti locali per gli investimenti di messa in sicurezza e di efficientamento delle strade che collegano i nostri borghi, con ripercussioni sulla viabilità.

Ad oggi la diminuzione degli stanziamenti limita drasticamente la capacità di intervento dell’Ente, cancellando programmi già pronti da realizzare lungo le strade. Come Presidenti locali, come referenti regionali e nazionali, ci siamo mossi immediatamente per arrivare a un intervento organico da parte del governo per restituire capacità di investimento alle Province. Per questo in sede di assemblea dei Presidenti delle Province italiane è stato dato mandato al Presidente nazionale di attivarsi per aprire subito un tavolo di crisi.

Questo è l’esempio di cosa accade quando vi è la mancanza di autonomia finanziaria di questi enti, dopo che le Province sono state devastate dall’assurda riforma del 2014, e per ciò  serve intervenire sia in questo settore specifico, ma anche nell’ambito di una riforma degli enti provinciali che da troppo tempo è rimandata”.

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