A Lerici legge il mare Sommariva, Sarti, Merlo e Tessoni a confronto su Porto e Golfo della Spezia con l’incognita del clima

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Nella giornata clou di Lerici legge il mare e proprio nel giorno in cui Portlogisticpress ha concluso la pubblicazione per capitoli della relazione al Piano Operativo Triennale (Pot) dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale (La Spezia e Marina di Carrara) c’è stato il momento di riflessione su “Quale il futuro delle attività legate al mare”.

di Enzo Millepiedi

Il confronto è avvenuto con attorno a un tavolo il Presidente dell’Autorità di Sistema Mario Sommariva, il Presidente di Federlogistica Luigi Merlo, il Presidente di Legambiente La Spezia Stefano Sarti e il Comandante Egidio Tessoni, con moderatrice Laura Ivani del Secolo XIX. Ed è stato questo il momento propizio per fare il punto sul futuro non solo della portualità ma della logistica e nel suo complesso della cultura e dell’economia del mare.

E’ nell’opportuno confronto tra lavoro e ambiente, tra portualità e città, che si sono messi in fila i problemi che tutta la comunità, non solo spezzina, si trova da subito a dover affrontare. A cominciare dalla richiesta-ricerca dell’armonizzazione (Stefano Sarti) delle diverse vocazioni e realtà che convivono nel Golfo della Spezia per concludere con la necessità urgente di un ripensamento di tutta la politica lungo le coste di fronte al mutamento climatico (Luigi Merlo) passando per i rischi della pirateria cibernetica (Egidio Tassoni) e per la transizione energetica e ecologica, oltreché sociale, appena avviata nelle attività portuali e logistiche (Mario Sommariva). Con la consapevolezza della velocità da imprimere alle azioni senza però creare vuoti nella catena produttiva.

Ed è in questa sede che Mario Sommariva ha fatto la sintesi non delle intenzioni (parole) ma dei progetti (azioni) che sono stati avviati per raggiungere i primi obiettivi della svolta green che sono l’elettrificazione diffusa del porto della Spezia e la riduzione dei rumori ferroviari con la realizzazione di un tunnel che produrrà anche energia da fotovoltaico. Obiettivi che si vogliono raggiungere con la partecipazione al bando ministeriale dii 22 milioni ai quali vanno aggiunti 5 milioni per i terminal. E ancora obiettivi più volte ripetuti in questi ultimi mesi e messi nero su bianco. Sommariva ha aggiunto per inciso che gli uffici tecnici dell’Authority stanno lavorando spediti per arrivare all’appuntamento con la scadenza – l’8 ottobre – del bando del quale abbiamo scritto più volte su queste colonne.

Sommariva ha insomma informato che “saranno presentati dieci progetti al bando pubblicato a fine agosto dal Ministero per la Transizione ecologica per aumentare l’uso delle rinnovabili e l’elettrificazione appunto negli hub portuali.

“Fatti e non parole – ha detto ieri sera il presidente dell’Autorità di Sistema Mario Sommariva – poiché oltre ai 30 milioni di euro che abbiamo ottenuto dal fondo complementare del Pnrr per il nuovo molo crociere e l’elettrificazione, stiamo lavorando appunto per riuscire a presentare i dieci progetti per il bando in scadenza l’8 ottobre”.

E ancora: “Avvieremo l’elettrificazione dell’insieme delle attività del porto, introducendo novità molto significative per la mitigazione delle nocività. Tra i progetti la copertura dell’intera rete ferroviaria portuale. Un ‘inscatolanento’ (proprio questo il termine usato nrd) dei binari, dentro a un tubo, che avrà due vantaggi. Generare fotovoltaico per almeno 6 Mw ed eliminare il rumore dei treni e le nocività per i quartieri che si trovano a ridosso del porto. E in previsione di una progressiva elettrificazione di tutte le attività portuali e dei terminal è previsto inoltre il potenziamento della rete di distribuzione, che passerà dagli attuali 20 Mw ai futuri 80”.

Dal canto suo Luigi Merlo è stato molto netto richiamando un futuro prossimo che obbligherà a fare i conti con il cambiamento climatico e che fin da adesso bisognerà attrezzarsi per non farci trovare spiazzati. Tradotto: i progetti di oggi devono tenere conto anche di quello che potrà succedere. Che impone fin da subito quello che ha definito “un complessivo riposizionamento strategico per tutta l’economia del mare che continuerà ad offrire grandi opportunità ma che obbligherà nel contempo a non meno grandi adattamenti ad una nuova realtà a cominciare dall’innalzamento del moto ondoso”.

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