LA SPEZIA – Si è conclusa la campagna di controlli da parte dei militari della Guardia Costiera del Compartimento Marittimo della Spezia, focalizzata sulla prevenzione e sul contrasto delle fonti di inquinamento marino e costiero.
Nel periodo compreso tra il 18 gennaio 2025 e il 18 aprile 2025, sotto il coordinamento del Centro di Coordinamento Ambientale Marino della Direzione Marittima della Liguria, la Capitaneria di Porto della Spezia ha coinvolto tutti i Comandi territoriali e le componenti specialistiche dipendenti, effettuando missioni terrestri e navali di Polizia Ambientale nell’ambito dell’operazione nazionale «ORO BLU».
I target individuati, a seguito di una dettagliata e complessa analisi del rischio, supportata dall’utilizzo dei Sistemi di Telerilevamento Ambientale in dotazione al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, hanno portato alla contestazione di 23 illeciti, tra penali e amministrativi, quest’ultimi di importo totale pari a circa 22.000 euro.
I controlli, realizzati anche grazie all’impiego dei laboratori ambientali, si sono concentrati su realtà produttive che generano scarichi idrici in grado di compromettere la qualità dell’ambiente marino, nonché su quelle che detengono rifiuti speciali pericolosi. Tra gli obiettivi principali vi sono i depuratori, le attività industriali e commerciali. In particolare il focus è stato rivolto nei confronti delle attività di cantieristica navale e di supporto alla nautica da diporto.
Sono stati rilevati diversi illeciti, tra cui scarichi abusivi, discariche abusive di rifiuti, anche pericolosi, l’occupazione illegale di ampie aree demaniali fluviali, la combustione illecita di rifiuti e l’Inquinamento Ambientale in una zona di Riserva Naturale, soggetta a specifici vincoli per la tutela di specie protette a livello comunitario.
Nel dettaglio sono stati deferiti n. 6 soggetti, tutti titolari di rimessaggi e/o cantieri navali del diporto.
Tra le attività di maggior rilievo scaturite quali effetti degli accertamenti eseguiti, si segnala il sequestro di circa 19.000 mq di aree demaniali fluviali, con la restituzione all’Ente Regionale di circa 13.000 mq di tali aree, occupate abusivamente da oltre 20 anni e teatro di gravi reati ambientali, tra i quali il rinvenimento di due discariche abusive sul nudo terreno. Le violazioni sono risultate ulteriormente aggravate dal fatto che i siti in questione rientrano in una zona protetta appartenente alla rete “Natura 2000”, rete ecologica europea istituita dalla Direttiva 43/1992/CEE, conosciuta come Direttiva “Habitat” il cui obiettivo principale è la conservazione delle specie selvatiche, vegetali ed animali, e degli habitat naturali e semi-naturali, del Parco di Montemarcello Magra Vara.
Le attività di Controllo e Vigilanza Ambientale, svolte in stretta collaborazione e secondo le direttive operative della locale Autorità Giudiziaria, continueranno senza sosta per prevenire e perseguire eventuali illeciti ambientali in tutto il territorio del Compartimento marittimo, caratterizzato da una pluralità di aree protette da tutelare, sia nelle zone costiere che nell’entroterra.