LERICI – Davide Besana ha scritto e diffuso una “Lettera aperta ai velisti di Lerici e del Golfo di La Spezia” che pubblichiamo qui di seguito, disponibili, come sempre, a ospitare un confronto.
“Ho dato le dimissioni dal Circolo della vela Erix al quale mi ero iscritto negli anni 80. Nel 1989 dopo che il maxi yacht di Giorgio Falck con cui avevo partecipato alla Fastnet Race si fermò al circolo per una serata mi fu assegnato un posto alla boa, pensavano che la sosta fosse merito mio.
Pochi anni dopo finanziai la costruzione del pontile ed ebbi un posto in banchina, che mi fu tolto quando un consigliere che lo voleva per se mi fece radiare perché la barca non era intestata a me ma a mio padre, Giorgio Bocca. Pregando in ginocchio l’allora presidente Giorgio Musso e facendo con lui una imbarazzante regata della Giraglia ( 72° ) fui riammesso ma al gavitello.
Da cinque anni per meriti sportivi sono in testa alla classifica per l’accesso al pontile, da cinque anni i posti che si liberano non vengono assegnati, ma concessi temporaneamente ad amici dei consiglieri. Ora che me ne vado finalmente potranno assegnare i posti a chi se li merita.
Per i colori del circolo ho fatto un primo e un secondo alla Giraglia, sono arrivato terzo alla 151 Miglia, ho partecipato alla Regata di Colombo del 1992 e al già citato Fastnet, vinto con record la Barcolana e la Roma per tutti, tre volte le regate di Alassio e per tre volte sono stato “Armatore dell’Anno” per le vittorie di Midva; poi ci sono le vittorie al trofeo Zegna, Millevele, trofeo Panerai, che era il campionato del Mediterraneo delle vele d’epoca, oltre alle vele d’epoca di Viareggio, Mahon, Cannes, Imperia, Gaeta… sono stato fortunato ma anche l’Erix ha avuto un socio di un certo livello.
Da dieci anni vivo a Lerici dove ho creato nuove amicizie. Casa mia è aperta a tutti senza limiti di fede, sesso o credo politico. In dieci anni sono entrato a casa di un solo socio, ma solo per prendere le chiavi dell’auto, un invito a cena da parte di membri del direttivo non è mai stato offerto o ricambiato.
Scrivo di vela, vivo di questo. Nel 2024 ho venduto 4109 copie dei miei manuali, non ci si campa ma c’è la soddisfazione di essere uno degli autori di mare più conosciuti.
L’ultima volta che il Circolo mi ha invitato a presentare un libro è venuto un solo ospite. Nessuno aveva fatto gli inviti. E badate bene, questa dell’accoglienza sembra una cifra ricorrente.
Il circolo ha una sede bruttina in un posto molto bello, tre anni fa si è deciso di chiudere il bar e di sostituirlo con una macchinetta sputacaffè, con il risultato che nessuno lo frequenta se non per usare il cesso. Io ci avrei messo il ristorante migliore del Golfo, ma io al ristorante ci vado, altri non sanno di che si parla.
Già, gli altri. Il circolo Erix ha un sistema feudale di governo, per cui al rinnovo delle cariche vengono stilate liste che contengono solo candidati lericini, i quali una volta eletti possono esercitare il loro potere secondo libero arbitrio.
I soci del circolo non possono interagire fra di loro. Il bar è chiuso, la chat di whatsapp funziona putinianamente a senso unico, il direttore sportivo Davide Sampiero scrive e i soci leggono ma senza la possibilità di rispondere. Quindi il senso di appartenenza non esiste e il circolo si sta estinguendo, soci importanti come Simone Gesi ed Enrico Voltolini sono stati obbligati ad andarsene. Rimangono i posti barca che permettono di organizzare diverse regate di livello mediocre per cui nessun velista italiano conosce Lerici.
Questo modo di fare l’ho tollerato per anni e da anni ho smesso di sperare in qualche cambiamento, le persone sono sempre quelle, il Presidente Stefanini è stanco, abita lontano e d’estate sta via tre mesi, nulla a che fare con gli altri circoli con cui collaboro, ma come puoi spiegare i colori ai ciechi?
Da tre anni mi occupo di solidarietà, vado a spasso con la mia barca, organizzo delle flotte per portare in mare i ragazzi seguiti da Save the Children e altre associazioni, gli insegno a disegnare e scatenare la fantasia.
Quattro mesi di navigazione e altrettanti di pianificazione, un lavoro gratificante ma faticoso e costoso per cui mi sono indebitato.
Un’attività che ha stuzzicato l’attenzione dei media e ha dato grande notorietà a me e ai miei Partners.
Per la mia associazione Sailors for Kids nata quest’anno con il supporto di alcuni fra i migliori velisti italiani, ho chiesto al Circolo della Vela Erix un aiuto.
Quest’anno vado fino a Lampedusa per poi svernare a Venezia, ho chiesto di non pagare l’ormeggio quando sono via e il mio posto viene affittato ad altri; per il Circolo non sarebbe un costo ma una buona occasione per partecipare a un progetto bello e di successo.
Non mi hanno nemmeno risposto. Mai.
Nessun consigliere del Circolo si è preso la briga di rispondere a una richiesta abbastanza ragionevole da parte di un socio con quarant’anni di anzianità.
Non vorrei essere considerato uno di loro, me ne vado”.